Dopo gli eventi del primo capitolo, la famiglia Abbott deve continuare la feroce lotta alla sopravvivenza: nel loro cammino una vecchia conoscenza.
Dopo gli eventi del primo capitolo, la famiglia Abbott deve continuare la feroce lotta alla sopravvivenza: nel loro cammino una vecchia conoscenza.
Correva l'anno 2018 quando la Paramount annunciò il sequel dell'acclamato A Quiet Place - Un posto tranquillo (2018), confermando John Krasinski alla sceneggiatura e alla regia; dopo ciò venne confermato il cast iniziale, venne aggiunta la partecipazione di Cillian Murphy (Inception, 2010; Peaky Blinders, 2013 - In corso), scoppiò una pandemia, arrivò una posticipazione, un rinvio e finalmente una nuova definitiva uscita sui grandi schermi.
La pellicola si apre con un travolgente flashback da cardiopalma, che ci riporta alle origini della storia, al giorno uno dell'invasione aliena, con un ridondante riferimento alla serie di videogiochi The Last of Us.
Tornando al presente della narrazione, seguono i fatti esattamente come li avevamo lasciati e, a livello di sceneggiatura, ben poco accade. Vengono spesso ripresi espedienti del capitolo precedente (Marcus che si ferisce al piede similmente alla ferita di Evelyn) e altre successioni invece sembrano a tratti eccessivamente forzate (la bombola d'ossigeno infinita che riesce a tenere in vita Marcus, Evelyn e il neonato, l'alieno che ricordiamo essere cieco, che si nasconde in una barca e arriva nella colonia). L'unica, piacevole, novità è l'aggiunta al cast di Cillian Murphy, che spicca per talento e carisma, con un personaggio che funziona e si introduce bene all'interno delle vicende.
Dove però la sceneggiatura pecca, il compartimento tecnico brilla. Partendo dalla regia di Krasinsky (The Hollars, 2016; A Quiet Place - un posto tranquillo, 2018) capace di creare sequenze cariche di suspence ma anche emozionalmente coinvolgenti, recupera i tempi allungati della prima parte della narrazione, accompagnando le vicende con interessanti sequenze. Meriti anche all'ottimo montaggio, soprattutto nelle bellissime sequenze alternate nel bunker con Marcus ed Evelyn e nella stazione radio con Regan ed Emmett. Ma la punta di diamante del film è, paradossalmente, il sonoro. Generalmente parlando, in un film di genere, il sonoro è un lavoro abbastanza facile, al servizio di jump scare o qualche tensione pre - jump scare; in questa pellicola il rovesciamento è totale.
In un mondo in cui la sopravvivenza è data esclusivamente dal silenzio, ogni suono è esasperato ed entra a tutti gli effetti nello svolgimento della narrazione.
Discorso simile per le musiche, che riprendono i motivi del capitolo precedente, nuovamente curate dal compositore Marco Beltrami (Scream, 1996; Wolverine - L'immortale, 2013).
In conclusione, si può considerare A Quiet Place 2 un sequel riuscito, con un comparto tecnico ottimo, che fa dimenticare qualche incertezza della sceneggiatura, anche a discapito di alcune note autoriali e interpretative che brillavano nel capitolo precedente. Si è dispersa anche la dimensione familiare degli Abbott, ma una dispersione necessaria in quanto l'universo narrativo si è espanso anche al di fuori della famiglia, per aggiungere nuovi sopravvissuti e nuove dinamiche. Contrariamente al genere horrorifico post apocalittico, il finale risulta abbastanza aperto e non conclusivo, forse per sottolineare che l'invasione ancora non si può dire conclusa, o forse, più realisticamente, per lasciare spazio ad altri capitoli, di cui però bisogna chiedersi se avranno ancora qualcosa da raccontare.
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