Scheda:
Titolo Originale:
Murder on the Orient Express
Uscita:
30 novembre 2017
(prima: 3/11/2017)
Genere:
Dramma
Mistero
Crime
Sceneggiatura:
Michael Green
Fotografia:
Haris Zambarloukos
Scenografia:
Rebecca Alleway
Produzione:
Ridley Scott
Mark Gordon
Kenneth Branagh
Simon Kinberg
Michael Schaefer
Judy Hofflund
Aditya Sood
Produzione Esecutiva:
Matthew Jenkins
James Prichard
Hilary Strong
Casa di Produzione:
The Mark Gordon Company
Scott Free Productions
Genre Films
TSG Entertainment
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Cast:
Trama:
Anticipazione
Trama Completa
Il brillante investigatore Hercule Poirot è a bordo dell'Orient Express e, proprio quando il treno viene bloccato da una tormenta di neve, deve risolvere l'omicidio di un sinistro uomo d'affari ucciso nella sua cabina.
Hercule Poirot (Kenneth Branagh) è un detective belga, ossessionato dalla ricerca di ordine ed equilibrio, nella vita così come nei casi che risolve. Nel 1934 si trova a Gerusalemme e riesce argutamente a scoprire il colpevole del furto alla Basilica del Santo Sepolcro. Decide così di volersi riposare a Istanbul ma viene richiesto urgentemente a Londra per risolvere un nuovo caso. Un suo caro amico, l'esuberante Buoc (Tom Bateman), è il direttore dell'Orient Express e gli propone di viaggiare in una cabina del lussuoso treno. Proprio qui, fa la conoscenza di un losco uomo d'affari, l'americano Samuel Ratchett (Johnny Depp) che, dopo aver ricevuto alcune lettere minatorie, vorrebbe ingaggiarlo come sua guardia del corpo. Poirot rifiuta la proposta perchè scopre che Ratchett è immischiato in traffici di opere d'arte false e capisce che non è una persona innocente.
Nella notte, l'Orient Express si ferma improvvisamente: una violenta valanga di neve lo fa deragliare, costringendo così il treno a fermarsi tra le montagne in attesa di soccorsi. A svegliare il detective il mattino seguente è un inaspettato omicidio: Ratchett infatti è stato ucciso con ben dodici pugnalate. Insieme al suo fidato Bouc, Poirot inizia ad indagare sui vari passeggeri e fa una scoperta rivelatrice grazie ad una nota andata quasi distrutta.
L'americano è in realtà John Cassetti, criminale che ha rapito e ucciso la piccola Daisy Armstrong, nonostante suo padre, il colonnello John Armstrong, pagò il riscatto. Questa morte fu una tragedia per l'intera famiglia: la madre della bambina, incinta di un secondo figlio, morì per lo shock e, in seguito, il marito disperato si uccise. Venne dichiarata colpevole la cameriera di casa Armstrong, Susanne, l'unica con un alibi debole, che però si impiccò perché innocente. Poirot continua a trovare altre prove: un fazzoletto sporco di sangue e un bottone dell'uniforme di un capotreno nello scompartimento della signora Hubbard (Michelle Pfeiffer) la quale, poco dopo, viene pugnalata alla schiena da un misterioso colpevole che non riesce ad identificare. Il detective scopre che molti dei passeggeri sono strettamente legati alla famiglia Armstrong e sono a conoscenza della vicenda. Continuano gli interrogatori e proprio mentre Poirot rivolge le sue domande alla governante Mary Debenham (Daisy Ridley), il medico John Arbuthnot (Leslie Odom Jr) gli spara al braccio, affermando di essere lui il colpevole dell'assassinio. Bouc interviene e soccorre Poirot, il quale si rende subito conto che Arbuthnot lo aveva colpito di striscio intenzionalmente, non avendo il fine di ucciderlo. Ricostruiti i vari pezzi del caso e analizzate le prove, l'investigatore raduna tutti i dodici sospettati fuori dal treno ed espone loro due ipotesi sull'omicidio di Ratchett. La prima è quella più scontata: un assassino è salito sul treno nei panni da conduttore, ha ucciso la vittima ed è scappato. L'altra teoria è invece più articolata: ognuno dei passeggeri è collegato al caso Armstrong e avrebbe un valido motivo per desiderare la morte di Cassetti. Proprio questa si rivela l'ipotesi giusta: la signora Hubbard confessa di essere Linda Arden, madre di Sonia Armstrong e nonna della piccola Daisy, ex attrice teatrale che ha architettato l'omicidio radunando tutte le persone a cui la vita è stata distrutta all'epoca della tragedia. Tutti e dodici i passeggeri infatti hanno pugnalato Ratchett, ognuno con la sua motivazione e la sua voglia di giustizia, e hanno seminato tutte le prove per convincere Poirot dell'esistenza di un assassino misterioso. La signora Hubbard vuole essere però l'unica colpevole e chiede che gli altri vengano lasciati andare: la sua esistenza è divenuta vuota dopo la morte della figlia e l'omicidio della nipote. Poirot è fedele alla verità e dice che non potrà mai mentire alle autorità, così sfida i passeggeri a sparargli ma la signora Hubbard punta la pistola contro se stessa e preme il grilletto. L'arma in realtà è scarica perchè Poirot ha voluto astutamente mettere alla prova tutti i sospettati.
A questo punto il detective si trova di fronte ad una scelta complicata: denunciare i reali colpevoli o portare avanti la tesi di un assassino ignoto. Colpito da un profondo senso di umanità e comprensione, decide per la seconda opzione, sperando che i dodici passeggeri possano cominciare una nuova vita libera da paure e tormenti. Arrivato in Jugoslavia per comunicare alla polizia l'esito del caso dell'Orient Express, viene di nuovo fermato e chiamato a risolvere una morte sul Nilo.
Recensione:
Un giallo corale, trasposizione cinematografica della celebre opera di Agatha Christie, seconda a quella del 1974 diretta da Sidney Lumet (Onora il padre e la madre, 2007), pellicola con cui è difficile non fare un confronto.
Kenneth Branagh (Belfast, 2021; Assassinio sul Nilo, 2022) è regista, attore principale e produttore esecutivo, insieme a Ridley Scott (House of Gucci, 2021), Mark Gordon (Assassinio sul Nilo, 2022) e Simon Kinberg (Assassinio sul Nilo, 2022; The 355, 2022), di questo film che segna l'inizio di una nuova saga. Assassinio sull'Orient Express pone tutta la sua enfasi sull'iconica figura di Poirot e, solo in parte minore, sulla terrible tragedia alla base della catena di eventi che portano all'assassinio. Arguzia, battuta sempre pronta, baffi arzigogolati: quella del detective è una caratterizzazione del personaggio riuscita a pieno. Ciò è dovuto anche all'ottima interpretazione di Branagh che riesce a restituire un Poirot brillante, ossessionato dall'ordine e dalla verità ma non per questo cinico o poco umano, come poi si vedrà nel discorso finale dal sapore filosofico. Diversa, invece, è stata l'interpretazione del Poirot di Peter Ustinov, decisamente più ironica e divenuta ormai indelebile nella storia del cinema giallo.
Se nella prima parte del film la tensione narrativa mantiene un buon ritmo, nella seconda si perde progressivamente il brivido dell'intrigo. La sceneggiatura inizialmente unisce umorismo, azione, colpi di scena ma, con l'infittirsi del mistero, non fa crescere l'intensità drammatica della narrazione che rimane abbastanza statica, con dialoghi sì ben strutturati ma a volte quasi prevedibili.
L'eccessiva focalizzazione su Poirot ha portato un po' a distruggere quella tensione sublime e si è sentita la mancanza di scene intrise di suspance e claustrofobia, tipiche di un film di questo genere. La descrizione dei personaggi secondari non è stata altrettanto approfondita come quella del protagonista: si ha la sensazione che alcuni vengano appena accennati e che non sia stato dato loro il giusto spazio; riduttiva forse l'ora e mezza di durata della pellicola.
Punti forti del film sono indubbiamente una regia e una fotografia, curata da Haris Zambarloukos (Belfast, 2021; Assassinio sul Nilo, 2022), dinamiche, eleganti e d'effetto: anche quando l'ambientazione risulta ostica, in quanto il set è in gran parte quello di un treno, vi sono numerosi virtuosismi che impreziosiscono la pellicola. Ne sono un esempio i numerosi long take, come la ripresa continua dall'alto e quella esterna che segue i personaggi muoversi lungo le carrozze.
Il reparto visivo si conferma raffinato e dal gusto retrò: le scenografie, i costumi, il make-up, tutto è curato nei più piccoli dettagli, come la stravagante mascherina per proteggere i baffi di Poirot durante il sonno o la trasformazione del look della signora Hubbard al momento della confessione dell'omicidio.
Colonna portante di Assassinio sull'Orient Express è un ampio cast composto da numerosi attori di spicco tra cui emergono soprattutto Johnny Depp, completamente a fuoco nel ruolo del losco magnate, e una Michelle Pfeiffer convincente e ammaliante nei panni della tormentata e astuta signora Hubbard.
Per le orecchie più attente, la musica, a cura di Patrick Doyle (Belfast, 2021; Assassinio sul Nilo, 2022) è uno dei comparti meno riusciti del film: i sottofondi musicali vengono proposti in momenti dove non ce n'è realmente bisogno ma poi, quando la sequenza lo richiede, il messaggio sonoro si fa timido e debole.
Per quanto riguarda il finale, la presa di coscienza da parte di Poirot, che rinuncia non solo alle sue convinzioni profonde ma che tace anche il modo brillante con cui ha risolto tutto, poteva essere costruita meglio e risultare più introspettiva e meno frettolosa e didascalica.
In conclusione, Assassinio sull'Orient Express è un prodotto piacevole, dal visivo elegante e con un comparto attoriale di alto livello, ma che non riesce ad appassionare fino in fondo, colpa forse di una sceneggiatura discreta che poteva sfruttare maggiormente le potenzialità intrinseche della storia originale.
A cura di Giulia Belvedere.
Pubblicato il 12 febbraio 2022.
Pro:
- Regia e fotografia impeccabili.
- Cast stellare con ottime interpretazioni di Branagh, Deep e Pfeiffer.
Contro:
- Sceneggiatura che perde il ritmo nella seconda parte del film.
- Eccessiva focalizzazione sul personaggio di Poirot.
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