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James Cameron

Avatar - La via dell'acqua | Recensione | Unpolitical Reviews

Scheda:

poster di Avatar - La via dell'acqua
Titolo Originale:
Avatar: The Way of Water
Regia:
James Cameron
Uscita:
14 dicembre 2022
(prima: 14/12/2022)
Lingua Originale:
en
Durata:
190 minuti
Genere:
Fantascienza
Avventura
Azione
Soggetto:
Josh Friedman
James Cameron
James Cameron
Shane Salerno
Rick Jaffa
Amanda Silver
Sceneggiatura:
James Cameron
Rick Jaffa
Amanda Silver
Fotografia:
Russell Carpenter
Montaggio:
Stephen E. Rivkin
James Cameron
David Brenner
John Refoua
Scenografia:
Vanessa Cole
Musica:
Simon Franglen
Produzione:
James Cameron
Jon Landau
Produzione Esecutiva:
David Valdes
Richard Baneham
Casa di Produzione:
20th Century Studios
Lightstorm Entertainment
Budget:
$460 milioni
Botteghino:
$2319 milioni
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Redazione

8

Pubblico

Redazione
Pubblico

Cast:

Jake Sully
Sam Worthington
Neytiri
Zoe Saldaña
Kiri / Dr. Grace Augustine
Sigourney Weaver
Colonel Miles Quaritch
Stephen Lang
Ronal
Kate Winslet
Tonowari
Cliff Curtis
Norm Spellman
Joel David Moore
Mo'at
CCH Pounder
General Frances Ardmore
Edie Falco
Dr. Ian Garvin
Jemaine Clement
Parker Selfridge
Giovanni Ribisi
Lo'ak
Britain Dalton
Neteyam
Jamie Flatters
Tuktirey "Tuk"
Trinity Bliss
Miles 'Spider' Socorro
Jack Champion
Mick Scoresby
Brendan Cowell
Tsireya
Bailey Bass
Aonung
Filip Geljo
Rotxo
Duane Evans Jr.
Dr. Max Patel
Dileep Rao

Trama:

Anticipazione

Trama Completa

Jake e Neytiri vivono felicemente a Pandora, ma la minaccia umana pone fine all'idillio.

Recensione:

Dopo tredici anni dal primo capitolo, ancora campione indiscusso di incassi, James Cameron torna nel mondo di Pandora con l’attesissimo Avatar: la via dell’acqua.

Al di là delle previsioni di botteghino, che mai come ora gravano sulle spalle della produzione, il fattore temporale incide profondamente e indiscutibilmente sulle aspettative.

In tredici anni infatti, il settore cinematografico è cambiato come forse mai nella sua storia: da scandali interni, a una pandemia che ha portato alla chiusura delle sale, a un decennio governato in larga parte da film di supereroi, fino a un iperconsumismo dei prodotti cinematografici, con l’avvento delle major dello streaming.


E proprio in questo specifico contesto, in cui il cinema, inteso come spazio ed esperienza, si trova in un punto di crisi, esce il secondo capitolo di Avatar: un film che deve essere vissuto in completa simbiosi con la sala cinematografica.


La bellezza di Avatar risiede infatti nella mastodontica resa visiva, in cui i colori e le forme di Pandora sprigionano stupore e meraviglia in ogni singolo frame.

Rispetto al 2009, la tecnologia mostra i suoi grandi passi avanti, sia a livello della CGI, sia nella motion capture sott'acqua, mai realizzata prima.

L’aspetto più stupefacente è l’efficienza e l’accuratezza delle microespressione degli attori, attraverso la tecnica dell’Image - Based Facial Performance Capture, per cui l’effetto emozionale è incredibilmente realistico, e proprio per questo emozionante.

Anche l’introduzione del popolo marino dei Metkayina, che ripercorre la straordinarietà del mondo di Pandora - che sempre rappresenterà l’elemento con più potenziale visivo e narrativo - sottolinea ancora una volta la cura nei dettagli estetici; esseri in adattamento in base al loro habitat naturale, che rimangono quindi riconoscibili al pubblico ma divergono nelle caratteristiche fisiche che ne permettono la sopravvivenza in acqua.

Seppur con una trama molto più articolata e complessa del film del 2009, in cui lo sviluppo narrativo viene arricchito di particolari e sottotrame che non pesano sulla lunga narrazione, la scrittura presenta il punto più discutibile della pellicola.

Se da una parte infatti riusciamo a chiudere un occhio su alcune imprecisioni nella trama per la stupefacente resa visiva, ci chiediamo anche come, con un lavoro così minuzioso e tecnicamente perfetto, possano esser sfuggite alcune sottigliezze e perdonate altrettante forzature.

In conclusione, Avatar: la via dell’acqua non deluderà il pubblico che l’ha aspettato per oltre un decennio e sicuramente sarà in grado di conquistare anche la nuova generazione, con la grandissima speranza che possa segnare la rinascita decisiva della sala cinematografica.

E dopo che avrete assorbito le oltre tre ore di visione, fermatevi a osservare i titoli di coda, a dimostrazione dell’incredibile lavoro che ognuna delle persone ha apportato a un film, che come il suo predecessore, sogna di rivoluzionare il cinema.

A cura di Linda Giulio.
Pubblicato il 15 dicembre 2022.

Pro:

  • Reparto visivo e tecnico.
  • Image - Based Facial Performance Capture.
  • Motion capture sott'acqua.

Contro:

  • alcune incertezze e forzature sulla trama.

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