Scheda:
Titolo Originale:
Avatar: The Way of Water
Uscita:
14 dicembre 2022
(prima: 14/12/2022)
Genere:
Fantascienza
Avventura
Azione
Soggetto:
Josh Friedman
James Cameron
James Cameron
Shane Salerno
Rick Jaffa
Amanda Silver
Sceneggiatura:
James Cameron
Rick Jaffa
Amanda Silver
Fotografia:
Russell Carpenter
Montaggio:
Stephen E. Rivkin
James Cameron
David Brenner
John Refoua
Scenografia:
Vanessa Cole
Produzione:
James Cameron
Jon Landau
Produzione Esecutiva:
David Valdes
Richard Baneham
Casa di Produzione:
20th Century Studios
Lightstorm Entertainment
Botteghino:
$2319 milioni
Carica Altro
Cast:
Trama:
Anticipazione
Trama Completa
Jake e Neytiri vivono felicemente a Pandora, ma la minaccia umana pone fine all'idillio.
Dieci anni dopo gli eventi del primo film, Jake Sylly (Sam Worthington) vive in pace con Neytiri (Zoe Saldana) e la sua famiglia, formata dai figli biologici Neteyam, Lo'ak, Tuk e Kiri, figlia dall'avatar di Grace Augustine e adottata dalla famiglia Na'Vi. e Spider, un ragazzo umano, figlio del colonnello Quaritch (Stephen Lang).
Gli umano ritorna su Pandora con la volontà di colonizzarla. Tra la squadra di assalto c'è anche Quaritch clonato in un corpo Na'vi.
Il colonnello inizia la sua caccia a Jake e Neytiri, riuscendo però solo a prendere in ostaggio il giovane Spider.
Jake e la sua famiglia riconoscono il grande potere distruttivo degli umani e decidono di allontanarsi e cercare asilo presso un villaggio marino.
La convivenza tra i Metkayina e i Na'vi non è delle migliori, soprattutto per la differenza fisica dei due popoli.
La famiglia però riesce a piccolo passi ad adattarsi al nuovo territorio: Kiri sviluppa un legame spirituale con il mare e le sue creature mentre Lo'ak fa amicizia con Tsireya, figlia del capo clan Tobowari e di sua moglie Ronal.
Un giorno Lo'ak finisce in un litigio con Aonung, fratello di Tsireya. Quando il Na'vi ritorna per scusarsi, il nativo gli chiede di avventurarsi in mare aperto con lui, per poi lasciarlo completamente da solo.
Lo'al viene salvato da un terribile attacco da Payakan, un tulkun, una creatura cetacea del mare che il popolo considera come una famiglia spirituale.
Nel frattempo il colonnello è riuscito a individuare su grandi linee la posizione di Jake e si addentra con la sua squadra presso le popolazioni indigene del mare, per intimorire i villaggi e Jake stesso, decide di uccidere un tulkun.
Infatti, appena il clan scopre dell'omicidio, decidono di ribellarsi alla cattiveria degli umani.
Lo'ak parte per avvertire Payakan, seguito dai suoi fratelli, Tsireya e Aonung. Trovano Payakan inseguito dai balenieri e Lo'ak, Kiri e Tuk vengono catturati da Quaritch. Con i loro figli in pericolo, Jake, Neytiri e i Metkayina decidono di affrontare gli umani.
Quaritch costringe Jake ad arrendersi; ma vedendo la sua anima gemella in pericolo, Payakan attacca gli uomini. Neteyam salva Lo'ak e Spider, ma viene colpito a morte. Jake affronta Quaritch, che usa Kiri come ostaggio. Quando Neytiri fa lo stesso con Spider, Quaritch all'inizio nega suo figlio, ma desiste quando Neytiri taglia Spider sul petto.
Jake, Quaritch, Neytiri e Tuk finiscono intrappolati all'interno della nave che sta progressivamente affondata. Jake strangola Quaritch fino a fargli perdere i sensi e viene salvato da Lo'ak.
Kiri riesce a evocare le creature marine per aiutarla a salvare Neytiri e Tuk. Spider trova e salve il colonnello, ma non riesce a perdonarlo per le sue azioni, si unisce quindi alla famiglia di Jake. Dopo il funerale di Neteyam, Jake e la sua famiglia decidono di rimanere permanentemente con i Metkayina.
Recensione:
Dopo tredici anni dal primo capitolo, ancora campione indiscusso di incassi, James Cameron torna nel mondo di Pandora con l’attesissimo Avatar: la via dell’acqua.
Al di là delle previsioni di botteghino, che mai come ora gravano sulle spalle della produzione, il fattore temporale incide profondamente e indiscutibilmente sulle aspettative.
In tredici anni infatti, il settore cinematografico è cambiato come forse mai nella sua storia: da scandali interni, a una pandemia che ha portato alla chiusura delle sale, a un decennio governato in larga parte da film di supereroi, fino a un iperconsumismo dei prodotti cinematografici, con l’avvento delle major dello streaming.
E proprio in questo specifico contesto, in cui il cinema, inteso come spazio ed esperienza, si trova in un punto di crisi, esce il secondo capitolo di Avatar: un film che deve essere vissuto in completa simbiosi con la sala cinematografica.
La bellezza di Avatar risiede infatti nella mastodontica resa visiva, in cui i colori e le forme di Pandora sprigionano stupore e meraviglia in ogni singolo frame.
Rispetto al 2009, la tecnologia mostra i suoi grandi passi avanti, sia a livello della CGI, sia nella motion capture sott'acqua, mai realizzata prima.
L’aspetto più stupefacente è l’efficienza e l’accuratezza delle microespressione degli attori, attraverso la tecnica dell’Image - Based Facial Performance Capture, per cui l’effetto emozionale è incredibilmente realistico, e proprio per questo emozionante.
Anche l’introduzione del popolo marino dei Metkayina, che ripercorre la straordinarietà del mondo di Pandora - che sempre rappresenterà l’elemento con più potenziale visivo e narrativo - sottolinea ancora una volta la cura nei dettagli estetici; esseri in adattamento in base al loro habitat naturale, che rimangono quindi riconoscibili al pubblico ma divergono nelle caratteristiche fisiche che ne permettono la sopravvivenza in acqua.
Seppur con una trama molto più articolata e complessa del film del 2009, in cui lo sviluppo narrativo viene arricchito di particolari e sottotrame che non pesano sulla lunga narrazione, la scrittura presenta il punto più discutibile della pellicola.
Se da una parte infatti riusciamo a chiudere un occhio su alcune imprecisioni nella trama per la stupefacente resa visiva, ci chiediamo anche come, con un lavoro così minuzioso e tecnicamente perfetto, possano esser sfuggite alcune sottigliezze e perdonate altrettante forzature.
In conclusione, Avatar: la via dell’acqua non deluderà il pubblico che l’ha aspettato per oltre un decennio e sicuramente sarà in grado di conquistare anche la nuova generazione, con la grandissima speranza che possa segnare la rinascita decisiva della sala cinematografica.
E dopo che avrete assorbito le oltre tre ore di visione, fermatevi a osservare i titoli di coda, a dimostrazione dell’incredibile lavoro che ognuna delle persone ha apportato a un film, che come il suo predecessore, sogna di rivoluzionare il cinema.
A cura di Linda Giulio.
Pubblicato il 15 dicembre 2022.
Pro:
- Reparto visivo e tecnico.
- Image - Based Facial Performance Capture.
- Motion capture sott'acqua.
Contro:
- alcune incertezze e forzature sulla trama.
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