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Anthony Russo, Joe Russo

Avengers: Endgame | Recensione | Unpolitical Reviews

Scheda:

poster di Avengers: Endgame
Titolo Originale:
Avengers: Endgame
Regia:
Anthony Russo
Joe Russo
Uscita:
24 aprile 2019
(prima: 24/04/2019)
Lingua Originale:
en
Durata:
181 minuti
Genere:
Avventura
Fantascienza
Azione
Soggetto:
Stan Lee
Jack Kirby
Larry Lieber
Don Heck
Joe Simon
Keith Giffen
Steve Englehart
Jim Starlin
Bill Mantlo
Steve Gan
Sceneggiatura:
Christopher Markus
Stephen McFeely
Fotografia:
Trent Opaloch
Montaggio:
Jeffrey Ford
Matthew Schmidt
Scenografia:
Leslie A. Pope
Musica:
Alan Silvestri
Produzione:
Kevin Feige
Produzione Esecutiva:
Stan Lee
James Gunn
Jon Favreau
Michael Grillo
Louis D'Esposito
Victoria Alonso
Trinh Tran
Casa di Produzione:
Marvel Studios
Budget:
$356 milioni
Botteghino:
$2794 milioni
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Redazione

6.5

Pubblico

Redazione
Pubblico

Cast:

Tony Stark / Iron Man
Robert Downey Jr.
Steve Rogers / Captain America
Chris Evans
Bruce Banner / Hulk
Mark Ruffalo
Thor Odinson
Chris Hemsworth
Natasha Romanoff / Black Widow
Scarlett Johansson
Clint Barton / Hawkeye
Jeremy Renner
James Rhodes / War Machine
Don Cheadle
Scott Lang / Ant-Man
Paul Rudd
Stephen Strange / Doctor Strange
Benedict Cumberbatch
T'Challa / Black Panther
Chadwick Boseman
Carol Danvers / Captain Marvel
Brie Larson
Peter Parker / Spider-Man
Tom Holland
Nebula
Karen Gillan
Gamora
Zoe Saldaña
Hope Van Dyne / Wasp
Evangeline Lilly
Valkyrie
Tessa Thompson
Frigga
Rene Russo
Wanda Maximoff / Scarlet Witch
Elizabeth Olsen
Sam Wilson / Falcon
Anthony Mackie
Bucky Barnes / Winter Soldier
Sebastian Stan

Trama:

Anticipazione

Trama Completa

In seguito alla scomparsa di metà della popolazione, gli Avengers devono trovare un modo per salvare le sorti dell'universo.

Recensione:

L'ultimo, attesissimo capitolo di uno degli universi narrativi più complessi dell'ultimo decennio si rivela in buona parte un gigantesco omaggio alla saga stessa, nonché un prodotto pensato soprattutto per emozionare i fan; basta pensare alle varie scene e citazioni considerate dai fan come “iconiche”, come la trasformazione di Loki in Captain America, i riferimenti di Natasha e Clint alla missione avvenuta a Budapest (che per altro rimane ancora un mistero) e la caratteristica frase di Cap “Ho tutto il giorno” alla quale perfino lo stesso Steve Rogers del futuro risponde con “Ahh! Lo so!”, fino all'ultimo, ma non certo per importanza, riferimento alle “chiappe più belle d'America” che erano diventate oggetto di innumerevoli meme sui social media. Anche la battuta, sempre da parte del capitano più in forma d'America, sussurrata nella scena dell'ascensore (che ricorda quell' iconica lotta avvenuta all'inizio di The Winter Soldier) “Hail Hydra” è un chiaro riferimento all'ultimo fumetto di Captain America, pubblicato nel 2016, in cui l'eroe recitava la stessa battuta, creando non poche polemiche tra i fan e lo stesso Chris Evans.

Dopo Infinity War (2018), le aspettative tra i fan (e non solo) erano molto alte, e risultava difficile riuscire a realizzare un film all'altezza del precedente, riuscendo a mantenere lo stesso livello anche per quanto riguarda l'atmosfera e la determinazione degli eroi, che per la prima volta non solo devono affrontare una sconfitta personale, ma anche la perdita dei loro più cari amici. Per Endgame si è quindi optato per un tono diverso, quasi più canzoniere, soprattutto all'inizio del film con la pancia alcolica di Thor e la tranquillità di Hulk. Il tema del viaggio del tempo, non è certo qualcosa di nuovo, non ci troviamo davanti all'accuratezza scientifica di Interstellar, e maneggiare le derivazioni immaginarie della fisica quantistica con intenti unicamente di intrattenimento può portare a evidenti salti logici che appaiono più un pretesto che una spiegazione esauriente della trama ma, a livello emozionale, il viaggio del tempo, il ritorno alle scene dei film precedenti è senza dubbio un modo facile e veloce per entrare nei cuori degli amanti della saga e per donare a questo “addio cinematografico” un sapore più dolce e meno amaro.

La sceneggiatura, in linea con l'autoreferenzialità, dà il proprio meglio in alcuni scambi di battute e situazioni effettivamente divertenti che però alla lunga diventano fuori luogo. Quando poi si tratta di assumere un tono più solenne e drammatico, la storia sa troppo di già visto. L'epica battaglia finale, che ci si aspetta da almeno tre film, non riesce a conferire quell'aspetto “epico e colossale” che si era assaporato in Infinity War e sembra davvero troppo facile lasciar intendere che i protagonisti siano spacciati, per poi far apparire letteralmente dal nulla la cavalleria amica. La regia e il montaggio si alternano fra alti e bassi. Trattandosi di un film fantascientifico, parecchie scenografie e rese grafiche sono davvero godibili e variegate, ma durano troppo poco. Si ha l'impressione che il voler dire il più possibile, e subito, vada a scapito del gusto per l'immagine. Alcuni campi/controcampi disturbanti si alternano a ottimi piani sequenza nelle scene di lotta, ma si tratta del minimo dovuto.

Quanto alla recitazione, vale lo stesso principio. Robert Downey Jr., vero protagonista del film, ha una nonchalance perfetta, in bilico fra la durezza da eroe senza macchia e l'uomo comune nevrotico che affronta sfide più grandi di lui. Mark Ruffalo e Chris Hemsworth simpatici caratteristi, rispettivamente in versione Hulk docile e sensibile e Thor imitatore del Grande Lebowsky. Di Chris Evans, invece, si può dire che ha due espressioni: con e senza scudo. La CGI non sempre è perfetta, mancanza non da poco per un prodotto che negli effetti speciali dovrebbe trovare il proprio apice. Interessante il parallelismo fra l'eroe reticente, Iron man, che muore da eroe, e l'eroe tout court, Capitan America, che sceglie una vita comune, ma si sente la troppa carne al fuoco lasciata senza un perché definitivo. Così, anche l'inizio richiede del tempo per capire dove si voglia andare a parare: davvero, un eccessivo numero di storie personali accantonate l'una all'altra.

Come diceva Stan Lee, le storie di supereroi sono fiabe per le persone cresciute, che non hanno mai smesso di amare personaggi fantastici e storie avventurose, e come ogni fiaba che si rispetti, questo grandissimo arco narrativo della MCU si è concluso, esattamente nel mondo in cui si doveva concludere: con un grande sacrificio, fatto dall'eroe che sembrava più egoista e tormentato, per far sì che tutti i suoi compagni di viaggio e amici possano far ritorno a casa.


Almost all of us have loved fairy tales when we were young, just remember stories of giants and witches and wizards and monsters and things that were so colorful and bigger than life. But then you get a little older and you're too old to read fairy tales but you never outgrow your love for that type of story and if you think about it, superheroes stories today are really like fairy tales for grown ups. (…) The characters are bigger than life, just like in fairy tales (…) it gives the viewer and the reader a chance to relive the excitement he or she had when they were young


Stan Lee, What Makes a Superhero? (2013); TEDxGateaway.

A cura di Michele Piatti e Linda Giulio.
Pubblicato il 25 aprile 2019.

Pro:

  • Ottima performance di Robert Downey Jr..
  • “Cambiamento” (più che evoluzione) della personalità dei soggetti.
  • Nel complesso riesce a concludere sufficientemente bene la saga.

Contro:

  • Soggetto senza approfondimenti scientifici.
  • Sceneggiatura non all'altezza.
  • Regia e fotografia appena sufficienti.
  • CGI non perfetta.

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