Scheda:
Titolo Originale:
Babylon
Uscita:
19 gennaio 2023
(prima: 22/12/2022)
Sceneggiatura:
Damien Chazelle
Fotografia:
Linus Sandgren
Scenografia:
Anthony Carlino
Produzione:
Marc Platt
Matthew Plouffe
Olivia Hamilton
Produzione Esecutiva:
Tobey Maguire
Adam Siegel
Helen Estabrook
Casa di Produzione:
Paramount
Marc Platt Productions
Material Pictures
C2 Motion Picture Group
Wild Chickens
Organism Pictures
Carica Altro
Cast:
Trama:
Anticipazione
Trama Completa
È l'epoca d'oro di Hollywood: nel mondo del cinema regnano sregolatezza e grandi ambizioni ma è in arrivo un'inaspettata rivoluzione.
Nel 1926 a Los Angeles, l'immigrato messicano Manuel "Manny" Torres (Diego Calva) aiuta a trasportare un elefante a una festa sopra le righe nella villa di un dirigente dei Kinoscope Studios. Si innamora subito di Nellie LaRoy (Margot Robbie), una ragazza sfacciata e ambiziosa del New Jersey che si definisce già una star. Dopo averla incontrata e aver sniffato cocaina insieme, Manny rivela il suo desiderio di far parte di qualcosa di più grande. Mentre l'elefante cammina, distraendo i partecipanti alla festa, Manny aiuta a portare via un giovane attrice che ha avuto un'overdose di droga durante un promiscuo atto sessuale con un attore.
Sono presenti anche la cantante di cabaret cinese-americana Lady Fay Zhu (Li Jun Li) e il trombettista jazz afro-americano Sidney Palmer (Jovan Adepo). La scatenata danza di Nellie la fa notare dai produttori e viene rapidamente reclutata per sostituire Jane in un film di Kinoscope. Arriva sul fantastico set situato nel deserto e, durante le riprese, mette brutalmente in secondo piano l'attrice principale. Manny incontra e fa amicizia con Jack Conrad (Brad Pitt), una star del cinema gentile ma travagliata, e lo accompagna a casa. Jack aiuta Manny a trovare lavoro come assistente al Kinoscope, scalando così i ranghi dello studio system.
Nellie diventa rapidamente una diva, seguita dall'editorialista di gossip Elinor St. John (Jean Smart), che scrive anche sulla carriera di Jack. Mentre i film sonori sostituiscono i muti alla fine degli anni '20, Manny si adatta abilmente ai cambiamenti tecnici, ottenendo anche lavori da regista. Nellie fatica a soddisfare le richieste del film sonoro e aumenta il suo uso di droghe e il gioco d'azzardo spericolato, offuscando la sua reputazione nonostante l'assistenza di Manny.
Nellie, che mostra di avere una madre schizofrenica rinchiusa in un manicomio, invita il padre ubriaco, e suo inetto manager, a combattere pubblicamente un serpente a sonagli durante una festa. Lui sviene e lei combatte il serpente, che le morde il collo. Fay lo uccide e succhia il veleno; Nellie la bacia appassionatamente. Mentre fa battute con la sua nuova moglie Estelle, Jack è sconvolto nell'apprendere che il suo amico produttore di lunga data, George Munn (Lukas Haas), si è suicidato.
Nel 1932, Jack inizia a percepire che la sua popolarità è diminuita, ma lavora ancora nei film a basso budget. Nel frattempo, Sidney si è assicurato il suo film musicale e la sua orchestra, ma si offende quando i dirigenti dello studio convincono Manny a chiedergli di usare il trucco per scurire la sua pelle per il pubblico del sud. Al termine, Sidney lascia Kinoscope. Mentre Hollywood diventa meno libertina, i dirigenti dicono a Manny di licenziare Fay, a causa della sua presunta relazione lesbica con Nellie. Elinor e Manny tentano di rinnovare l'immagine di Nellie e di ingraziarla nell'alta società di Hollywood, ma Nellie si scaglia contro lo snobismo dell'alta borghesia a una festa, vomitando su un ospite.
Jack trova una storia di copertina di Elinor sulla sua popolarità in declino e la affronta; spiega che la sua stella è svanita, ma sarà immortalato nel film. Nel frattempo, l'eccentrico gangster James McKay (Tobey Maguire) minaccia la vita di Nellie a causa dei suoi enormi debiti di gioco. Manny inizialmente rifiuta le sue richieste di aiuto, ma in seguito ottiene fondi dallo spacciatore di droga e aspirante attore sul set, e fa visita a James con lui per saldare il debito di Nellie. Manny va nel panico quando scopre che i soldi sono falsi, presi dal suo stesso produttore di oggetti di scena. James invita gli uomini in uno spazio di ritrovo sotterraneo per feste macabre, delirando per potenziali idee cinematografiche. Quando James si rende conto che il denaro è falso, tenta di ucciderli, ma riescono a scappare per un pelo, uccidendo lo scagnozzo di James.
Manny chiede a Nellie di fuggire con lui in Messico, sposarsi e iniziare una nuova vita. Lei resiste, ma alla fine è d'accordo. Tuttavia, il socio di James rintraccia Manny, uccidendo tutti ma risparmiando se Manny lascia Los Angeles. Nel frattempo, Nellie rinnega la sua decisione e balla scomparendo nella notte. Jack incontra Fay a una festa in hotel e gli rivela la sua partenza per l'Europa. Successivamente, uno scoraggiato Jack torna nella sua camera d'albergo e si spara.
Un montaggio rivela ritagli di giornale che descrivono in dettaglio la fine di Nellie, trovata morta in una stanza d'albergo all'età di 34 anni e la morte di Elinor all'età di 76 anni.
Nel 1952, Manny torna in California con la moglie e la giovane figlia, dopo essere fuggito a New York City e aver aperto un negozio di radio. Mostra loro l'ingresso dei Kinoscope Studios, ma visita da solo un cinema vicino per vedere Singin' in the Rain, dove la rappresentazione del film della transizione dell'industria dal muto al sonoro lo commuove fino alle lacrime. Segue una serie centenaria di vignette tratte da numerosi film. Mentre l'attenzione torna sul film, Manny sorride.
Recensione:
Torna Damien Chazelle, il giovane regista di Whiplash (2014), La La Land (2016), First Man (2018). Dopo il tributo alla Settima Arte di Tarantino con “C’era una volta a…Hollywood” (2019) e quello più personale di Spielberg con “The Fabelmans” (2022), è arrivato il turno di Chazelle.
Babylon è la dichiarazione d’amore e odio di Chazelle al cinema di Hollywood. È un film che va contro corrente: è follia, ritmo, droga, sudore, sesso, caos, volgarità, ambizione, genio. Come la Hollywood degli anni Venti, un girone infernale pieno di trasgressioni eppure così magico e affascinante.
Simbolico, esagitato, caotico. Lo script non ha una direzione precisa: ora è narrazione, ora è spettacolo, ora è descrizione ora è metafora. Un continuo cambio di direzione con un solo fine ultimo: il cinema per immagine. Non a caso è ripreso proprio quel periodo dove il cinema doveva stupire più che raccontare e Chazelle, in un modo o nell’altro, ci è riuscito. Esempio lampante è la festa iniziale e simbolo su tutti l’elefante. Stupisce lo spettatore che viene subito catapultato nella golden age hollywoodiana, in cui gli eccessi della vita mondana si sposavano con gli incassi da record nei cinema e con la nascita dei primi grandi divi. Nelle sequenze della festa dall’atmosfera orgiastica troviamo una scenografia impeccabile, esagerata, scrupolosa e dei memorabili piani sequenza.
Chazelle disintegra ogni schema ma non mette in ordine: scrive e dirige un film caratterizzato da un dualismo fatto da un tocco d’ odio ma pregno d’amore. Babylon racconta l'evolversi dei tempi moderni, il dramma della velocità, di come tutto diventi usa e getta, persino gli attori, la cui ascesa è tanto gloriosa quanto doloroso e amaro è il declino. I personaggi riprendono le caratteristiche dei tipici protagonisti dei suoi film: sognano, sono persi nel loro universo così distante dalla realtà, ma qui sono anche più grotteschi, miseri, disperati. Per tutto il film seguiamo Manny mentre sacrifica sempre di più la sua persona per far parte di un sogno che gli è stato venduto. Nega persino di essere stato messicano per fare carriera ma per salvarsi, implorando in ginocchio il sicario, dice di essere un ragazzo messicano qualunque. Il punto qui è che in quella Hollywood ce la fai solo se vendi la tua anima, i tuoi principi, la tua dignità. Emblematico il paragone con Sidney, che dopo essere stato costretto a truccare la sua faccia di una tonalità ancora più scura, lascia il lavoro e mantiene la sua integrità per tornare a suonare la sua tromba fuori dallo schermo. Altro convincente espediente metaforico è il confronto tra la festa glamour della prima scena e lo squallore assoluto della seconda, mentre scendono in basso nelle segrete più oscure dell'inferno e della depravazione umana.
Nessun personaggio, in questa versione di Hollywood, ha avuto un lieto fine. Jack si uccide quando si rende conto che la sua carriera è finita, Nellie muore in solitudine a 34 anni e Manny deve abbandonare Hollywood.
Il regista è un visionario: il suo movimento di macchina conduce lo sguardo dello spettatore in uno spettacolo favoloso e folle. Una regia riconoscibile, distintiva: la sua macchina in spalla cambia soggetto velocemente senza stacco, quasi a voler ricreare un campo e un controcampo, e ancora i long take che raccontano un contesto, più che seguire un’azione. Stupendo il piano sequenza in cui Jack Conrad, ormai sfinito e deluso dalla sua carriera, si toglie la vita con un colpo di pistola.
La fotografia riprende a tratti i colori violacei di La La Land specialmente negli esterni ma la nuova palette oro/rossa è perfetta, lussuosa e sfavillante nei momenti di maggior eccesso.
Torna anche la collaborazione con il compositore Justin Hurwitz, con musiche iconiche ma spesso simili per sonorità e richiami a quelle di La La Land. La musica non può essere la vera protagonista qui: è onnipresente ma accompagna e scandisce il ritmo sostenuto e veloce della pellicola.
Un cast che funziona bene, in cui spicca Brad Pitt con il suo ottimo tempismo comico. Favolosa Margot Robbie che mostra il suo lato più selvaggio e scatenato; inquietante e da brividi Tobey Maguire; bravo Diego Clava che dà una particolare tridimensionalità al suo Manny.
Un finale che ci ricorda che il cinema è lo spettacolo più grande del mondo, con un tributo a “Nuovo Cinema Paradiso”. I film come forma d’arte saranno eterni e, anche se in forme diverse, esisteranno sempre. Whiplash, La La Land e Babylon si possono vedere come una sorta di trilogia non ufficiale, pellicole accomunate dal tentativo di arrivare, di esserci e amare tutto, con i sogni e le illusioni che cadono a pezzi. Babylon è un film per chi ama davvero il cinema e tutto il suo contesto.
A cura di Giulia Belvedere.
Pubblicato il 24 gennaio 2023.
Pro:
- Regia inconfondibile di Chazelle.
- Sceneggiatura imprevedibile e sorprendente.
- Fotografia e musiche perfettamente coerenti .
Contro:
- Lunghezza che può risultare pesante.
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