Scheda:
Titolo Originale:
Dear Evan Hansen
Uscita:
2 dicembre 2021
(prima: 24/09/2021)
Sceneggiatura:
Steven Levenson
Fotografia:
Brandon Trost
Scenografia:
Lance Totten
Musica:
Dan Romer
Justin Paul
Benj Pasek
Produzione:
Marc Platt
Adam Siegel
Produzione Esecutiva:
Michael Bederman
Steven Levenson
Justin Paul
Benj Pasek
Casa di Produzione:
Universal Pictures
Marc Platt Productions
Perfect World Pictures
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Cast:
Trama:
Anticipazione
Trama Completa
Il diciassettenne Evan Hansen si trova, a causa di un malinteso, coinvolto nella vita e nella famiglia di un ragazzo morto suicida.
Il diciassettenne Evan Hansen (Ben Platt) soffre di ansia sociale, il suo terapeuta gli consiglia di scrive una lettera al giorno indirizzata sè stesso per convincersi che la giornata potrebbe andare dal verso giusto.
La mamma di Evan, Heidi (Julianne Moore), suggerisce al figlio di farsi firmare il gesso (il ragazzo era caduto da un albero poco prima dell'inizio della scuola) per rompere il ghiaccio con i compagni di scuola.
Il problematico Connor Murphy (Colton Ryan) sentendosi in colpa per aver verbalmente aggredito Evan, si offre di firmargli il gesso. In procinto di uscire dalla biblioteca legge una lettera che Evan aveva scritto a se stesso, in cui citava Zoe (Kaitlyn Dever), ragazza di cui è invaghito nonchè sorella di Connor; il giovane, convinto che si tratti di una provocazione nei suoi confronti, esce arrabbiato dalla sala con in tasca la lettera di Evan Hansen.
Tre giorni dopo il protagonista viene a conoscenza del suicidio di Connor, trovato con la lettera del ragazzo in tasca; la famiglia di Connor è convinta che la lettera sia uno scambio tra Connor e Evan e che si tratti di una lettera d'addio
. Evan cerca di confessare la verità ma la madre di Connor Cynthia (Amy Adams), sembra riemergere dalla sua tristezza a sapere che il figlio aveva un amico.
La situazione sfugge ulteriormente di mano quando Evan inizia a collezionare storie inventate sulla sua amicizia con Connor, alle quale aggiunge delle false email.
Alana Beck, una studentessa, propone il "Connor Project", dedicato a mantenere viva la memoria di Connor. All'assemblea celebrativa per Connor, Evan tiene un commovente discorso che diviene virale come video per l'aiuto delle malattie mentali.
Alana inizia a dubitare dell'amicizia tra Connor ed Evan, e quest'ultimo per convincerla le manda la presunta lettera di suicidio di Connor. Alana la pubblica sui social media, il risultato però è un crescente astio nei confronti della famiglia Murphy che vengono accusati di aver trascurato e maltrattato il figlio. Questo evento segna una rottura definitiva tra i Murphy ed Evan, in particolare il rapporto con Zoe, che era diventato di natura sentimentale, si interrompe.
Oramai sopraffatto dalle sue bugie, Evan carica un video in cui confessa la verità. Completamente da solo, si impegna a conoscere per davvero Connor, leggendo i suoi libri preferiti e contattando i suoi conoscenti. Evan riesce a ottenere un video di Connor in riabilitazione che manda ai Murphy, che sembrano genuinamente felici e in pace.
Recensione:
Stephen Chobsky (Noi siamo infinito, 2012; Wonder, 2017) dirige l'adattamento cinematografico del musical Dear Evan Hansen. A prestare volto e voce al protagonista è Ben Platt (Pitch Perfect, 2012; Pitch Perfect 2, 2015) già vincitore di un Tony Award per la medesima interpretazione a teatro.
La padronanza di Platt della parte si palesa per tutta la durata della pellicola, riuscendo a conseguire una buona interpretazione malgrado l'eccessivo patetismo nella scrittura del personaggio che non si adatta al grande schermo.
Il cast secondario vanta grandi nomi come quello di Julianne Moore (Magnolia, 1999; The Hours, 2002) e Amy Adams (Il dubbio, 2008; Arrival, 2016) ma le grandi doti delle attrici, e del resto del cast, si perdono a tratti nella scrittura confusa e sconclusionata.
Caro Evan Hansen, al di là della sceneggiatura, ha il grande limite di essere un musical disfunzionale e sconclusionato. Andando ad approfondire questo aspetto, il reparto musicale non aggiunge nulla alla narrazione, nè emozione, nè un'introspettiva sui personaggi, come solito nel genere.
Le parti musicali sembrano appesantire la pellicola e rimangono fortemente marginali; l'aspetto della composizione è un'aggravante, non riuscendo a confezionare una canzone convincente ma, piuttosto, rimanendo su un livello molto (troppo) adolescenziale, che aumenta quel patetismo già sopraccitato.
L'idea di trattare temi importanti come il suicidio, il bullismo e l'ansia presenta all'inizio un buono spunto narrativo, un modo convincente e spontaneo di costruire un rapporto intimo e confidenziale con i suoi personaggi ma, una volta che la sceneggiatura progredisce, anche questo aspetto viene dimenticato, tralasciato o irrisoriamente concluso.
La superficialità e la perdita di focus del vero nucleo narrativo alimenta la sensazione di insofferenza nei confronti del protagonista, che agli occhi dello spettatore si presenta quasi come una figura di disturbo, che basa tutta la sua evoluzione narrativa sull'auto commiserazione e la soluzione ultima di questo racconto di formazione non è data dalla volontà dello stesso Evan Hansen ma piuttosto da un'evoluzione forzata di eventi a lui esterni.
A cura di Linda Giulio.
Pubblicato il 10 dicembre 2021.
Contro:
- Composizione musicale.
- Sceneggiatura includente e confusa.
- Elementi musicali che non arricchiscono la narrazione e nemmeno l'introspezione dei personaggi.
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