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Todd Haynes

Carol | Recensione | Unpolitical Reviews

Scheda:

poster di Carol
Titolo Originale:
Carol
Regia:
Todd Haynes
Uscita:
22 ottobre 2015
(prima: 20/11/2015)
Lingua Originale:
en
Durata:
118 minuti
Genere:
Romance
Dramma
Soggetto:
Sceneggiatura:
Phyllis Nagy
Fotografia:
Edward Lachman
Montaggio:
Affonso Gonçalves
Scenografia:
Heather Loeffler
Musica:
Carter Burwell
Produzione:
Tessa Ross
Christine Vachon
Stephen Woolley
Elizabeth Karlsen
Produzione Esecutiva:
Bob Weinstein
Harvey Weinstein
Cate Blanchett
Andrew Upton
Dorothy Berwin
Danny Perkins
Thorsten Schumacher
Casa di Produzione:
Killer Films
Number 9 Films
Film4 Productions
Budget:
$11 milioni
Botteghino:
$40 milioni
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Redazione

6+

Pubblico

Redazione
Pubblico

Cast:

Therese Belivet
Rooney Mara
Carol Aird
Cate Blanchett
Abby Gerhard
Sarah Paulson
Harge Aird
Kyle Chandler
Richard Semco
Jake Lacy
Dannie McElroy
John Magaro
Tommy Tucker
Cory Michael Smith
Genevieve Cantrell
Carrie Brownstein
Fred Haymes
Kevin Crowley
Phil McElroy
Nik Pajic
Jack Taft
Trent Rowland
Rindy Aird
Sadie Heim
Rindy Aird
Kk Heim
Jennifer Aird
Amy Warner
John Aird
Michael Haney
Jeanette Harrison
Wendy Lardin
Roberta Walls
Pamela Evans Haynes
Jerry Rix
Greg Violand
McKinley Motel Manager
Kay Geiger
Landlady
Christine Dye

Trama:

Anticipazione

Trama Completa

New York, 1952, l'aspirante fotografa Therese Belivet incontra l'affascinante Carol Aird, con cui vivrà una complicata, ma intensa, storia d'amore.

Recensione:

Film del 2015 diretto da Todd Haynes e basato sul romanzo The Price of Salt (Patricia Highsmith, 1952), Carol è stato presentato al Festival di Cannes, dove Rooney Mara ha vinto la Palma d'Oro come migliore attrice.

Come nel suo Lontano dal paradiso (2002), Todd Haynes racconta una storia d'amore anticonvenzionale per l'epoca in cui è ambientata, un affronto al buon costume dell'America conservatrice, che se per il sopraccitato film si trattava di un amore tra un'agiata donna bianca e un giardiniere nero, in Carol siamo testimoni delle vicende amorose di due donne: la giovane Therese (Rooney Mara) e l'elegante Carol (Cate Blanchett).

Con la sua innata ed eterea presenza scenica, Cate Blanchett si rende protagonista di un irresistibile centro di gravità che appartiene al suo personaggio e alla sua persona. Anche dal punto di vista recitativo, Rooney Mara ruota attorno alla collega, con una performance non proprio fortissima a livello di impatto, per via della mancanza di carattere del suo personaggio, ma che prende valore proprio nella personificazione di questo suo essere un satellite attorno a Carol.

Tocchi, sguardi, timidi sorrisi, Therese dipende da Carol, come Mara cerca di dipendere dalla recitazione della Blanchett, ordina quello che ordina lei a cena, si accende una sigaretta solo quando Carol gliela offre.

Therese si innamora di Carol in modo semplice, naturale, quasi timido, mentre la donna bionda prima la vuole, poi la respinge, poi si scusa e nuovamente si innamora.

E per quanto la semplicità spesso può essere confusa per banalità, e a molti potrebbe sembrare questo il caso, un sentimento, per sua definizione, non può essere banale, ma può senza dubbio annoiare lo spettatore.

La natura essenzialistica e semplice della narrazione si scontra con le musiche, eccessivamente drammatiche e quasi diabetiche, che cercano di conferire quel pathos emotivo non necessario, di cui proprio il film si vuole spogliare.

La linea molto naturale e semplicistica della storia si riflette anche sul lavoro fotografico, girato in pellicola, senza post-produzione digitale e con una luce molto naturale, che conferisce una piacevole immersione nell'America degli anni '50, con colori caldi, neutri, eleganti che aggiungono una sensazione vintage non artificiosa.

A questa fotografia curata si aggiungono anche costumi (Sandy Powell) e trucco sofisticati che supportano una scenografia che dà il meglio di sé solo negli interni.


La regia invece, manca di personalità, e questo, sommandosi alla per nulla innovativa sceneggiatura, rende la pellicola eccessivamente piatta, dove invece avrebbe potuto controbilanciare la semplicità dell'amore narrato.


In conclusione, possiamo affermare che Carol è un film idealmente buono, ma praticamente debole nella sua combinazione tra la sceneggiatura e la regia.

Come sopraccitato, è difficile poter giudicare un sentimento come banale, o ancora più noioso; esistono pellicole con una trama semplice ma che comunque riescono a dare un valore intrinseco a questa semplicità, in Carol, ciò non avviene in maniera convincente, ma piuttosto lascia cadere la sua sola intensità su Cate Blanchett, il suo personaggio e la sua magnifica interpretazione.

Funziona l'idea di un amore fugace, nato timidamente e in modo clandestino, non funziona però la sua totale rappresentazione.

A cura di Linda Giulio.
Pubblicato il 8 aprile 2021.

Pro:

  • Performance di Cate Blanchett.
  • Fotografia ben studiata, in grado di conferire, in modo non artificioso, un tocco vintage.
  • Trucco e costumi.

Contro:

  • Musiche inutilmente drammatiche, che si scontrano con la natura semplicistica del film.
  • Poca caratterizzazione del personaggio, protagonista, di Therese.
  • Regia anonima, poco personale, che appiattisce ulteriormente una sceneggiatura semplice e poco innovativa.

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