Scheda:
Titolo Originale:
Knives Out
Uscita:
5 dicembre 2019
(prima: 27/11/2019)
Genere:
Commedia
Crime
Mistero
Sceneggiatura:
Rian Johnson
Scenografia:
David Schlesinger
Produzione:
Rian Johnson
Ram Bergman
Produzione Esecutiva:
Tom Karnowski
Casa di Produzione:
Lionsgate
MRC
T-Street Productions
Carica Altro
Cast:
Trama:
Anticipazione
Trama Completa
In seguito alla morte di un ricco scrittore di gialli, l'investigatore Blanc viene ingaggiato per indagare su quello che apparentemente sembra un suicidio. Dopo aver interrogato i familiari però, ciascuno di loro sembra avere un movente per il delitto.
Dopo l'apparente suicidio di Harlan Thrombey, un celebre scrittore di gialli, l'investigatore Benoit Blanc (Daniel Craig) viene anonimamente ingaggiato per far luce sulla sua morte. In seguito all'interrogatorio dei familiari, ciascuno di loro sembra avere un movente per il delitto. Blanc pertanto, decide di avvalersi nelle indagini della collaborazione di Marta Cabrera (Ana de Armas), l'infermiera del defunto, che ha la particolarità di non riuscire a mentire; ogni qualvolta provi a dire una bugia è infatti colta da improvvisi conati di vomito, tanto sgradevoli quanto rivelatori. Tramite un flashback di Marta, lo spettatore apprende ben presto come sono realmente andate le cose.
Accompagnato il signor Thrombey nella sua stanza, l'infermiera inverte per sbaglio le dosi dei medicinali che doveva somministrargli; resasi conto dell'errore e non avendo la possibilità di rimediare (nella sua borsa mancava infatti il kit di pronto soccorso), Marta avverte subito l'anziano che sta per morire. Harlan Thrombey, affezionato alla ragazza, per evitare di metterla nei guai con la giustizia, escogita quindi un piano per liberarla di ogni sospetto e decide di tagliarsi la gola. Dopo un'infinita serie di peripezie Marta confessa tutto all'investigatore Blanc, il quale però scopre che a incastrare l'infermiera e a fare in modo che le cose andassero nel modo in cui di fatto sono andate era stato Hugh Ransome Drysdale (Chris Evans), nipote della vittima.
Questi infatti sapeva che il nonno aveva deciso di diseredare tutti i suoi familiari e di lasciare ogni suo avere all'infermiera.
Incastrando Marta invece, Hugh avrebbe facilmente potuto accedere alla sua parte di eredità. Il piano sembra perfetto, ma grazie all'arguzia di Blanc e al buon cuore dell'infermiera tutto finisce per il verso giusto.
Recensione:
Dopo aver diretto il dibattuto Episodio VIII di Star Wars (Gli Ultimi Jedi, 2017), Rian Johnson torna alla regia con Cena con delitto – Knives Out, un giallo in perfetto stile Agatha Christie, che pur rimanendo fedele agli elementi canonici del genere, riesce ad apportare qualcosa di nuovo.
Ma andiamo con ordine e soffermiamoci un momento sul titolo italiano del film, che per attirare un maggior numero di spettatori corre il rischio di creare in loro aspettative che possono poi rivelarsi sbagliate: innanzitutto non esiste alcuna cena; l'espressione “Cena con delitto” viene utilizzata infatti in senso lato e ha lo scopo di segnalare che il film è a tutti gli effetti un giallo. Ciò nonostante, chi entra in sala aspettandosi un thriller dalle atmosfere hitchcockiane rimarrà deluso, poiché il lungometraggio è una vera e propria commedia nera, costruita su elementi tipici dei gialli del passato, che in più di una circostanza vengono addirittura parodiati.
La sceneggiatura è ben scritta, sviluppa una trama di base molto intrigante e utilizza in modo intelligente gli stereotipi. Le gag comiche risultano più fini rispetto agli standard di oggi, ma non riescono comunque ad evitare pedanti riferimenti al politicamente corretto, troppo spesso in palese chiave anti-trumpiana.
Se il confondere continuamente la nazionalità dell'infermiera (prima ecuadoriana, poi paraguayana, poi ancora uruguayana e infine brasiliana) può essere un modo intelligente per soffermarsi sulla superficialità tipica dell'americano medio, che vede in modo uguale realtà differenti solo perché a lui estranee, risulta senz'altro più pesante (e decisamente fuori luogo) ai fini narrativi inserire dialoghi sul trattamento degli immigrati irregolari negli Stati Uniti d'America. In tal senso, anche la contrapposizione della ragazza anarchica rispetto al giovane neonazista sembra un riferimento alle attuali vicissitudini politiche a stelle e strisce forzato e decontestualizzato. Ciò nonostante, il ritmo della sceneggiatura risulta fluido e incalzante, riuscendo ad intrigare a sufficienza uno spettatore che già dopo la prima mezz'ora è a conoscenza di come sono andate materialmente le cose. Il finale riuscirà comunque a rivelarsi estremamente soddisfacente.
Le componenti tecniche del film non sono certo eccelse, ma risultano estremamente funzionali per il genere. La regia è pulita, con movimenti di macchina esteticamente belli, talvolta sorprendenti (soprattutto se si considera l'inevitabile staticità delle ambientazioni), seppur non sempre memorabili. Ottimo il montaggio, sia in senso stretto, con transizioni, tempi e stacchi ben realizzati, sia in senso lato (eccellente a tal proposito la gestione dei flashback). Soddisfacente infine la fotografia, che sfrutta a pieno i colori degli interni e riesce a risaltare adeguatamente tutta la bellezza scenografica, estremamente funzionale ai fini narrativi e apertamente ispirata ai grandi gialli del passato.
Particolarmente rilevante l'interpretazione corale del cast, composto in prevalenza da alcuni tra i più celebri attori del momento. Su tutti, emergono le performance di Daniel Craig, molto bravo nell'impersonare con la giusta dose di ironia il ruolo dell'investigatore privato, e di Ana de Armas, perfetta nei panni dell'infermiera un po' ingenua e dal cuore d'oro. Convincente ma meno brillante l'interpretazione di Chris Evans, finalmente sul grande schermo senza il costume di Capitan America. Soddisfacenti anche le prove di Jamie Lee Curtis, Michael Shannon e Toni Collette, i quali, seppur in ruoli secondari, riescono ad infondere la giusta personalità ai loro personaggi.
In definitiva, Cena con delitto si presenta come un'originale black comedy, che ha l'enorme pregio di partire dal vetusto genere giallo, per riuscire poi a svecchiarlo, innovandolo e rendendolo estremamente fruibile alle nuove generazioni.
A cura di Mattia Liberatore.
Pubblicato il 2 dicembre 2019.
Pro:
- Sceneggiatura innovativa, intrigante e divertente.
- Interpretazione del cast.
Contro:
- Decontestualizzati riferimenti al politicamente corretto.
Commenti:
Caricamento modulo