Scheda:
Titolo Originale:
Can You Ever Forgive Me?
Uscita:
21 febbraio 2019
(prima: 19/10/2018)
Genere:
Dramma
Crime
Commedia
Sceneggiatura:
Nicole Holofcener
Jeff Whitty
Fotografia:
Brandon Trost
Scenografia:
Sarah E. McMillan
Produzione:
Anne Carey
Amy Nauiokas
David Yarnell
Produzione Esecutiva:
Bob Balaban
Pamela Hirsch
Jawal Nga
Casa di Produzione:
Archer Gray
Fox Searchlight Pictures
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Cast:
Trama:
Anticipazione
Trama Completa
Lee Israel, scrittrice e biografa di successo caduta in disgrazia, deve trovare un modo per sbarcare il lunario. Diviene, quindi, una falsaria di lettere di personaggi famosi, dai quali riesce a carpire l'essenza e lo stile. Ad aiutarla nell'impresa l'amico Jack Hock, gay e pregiudicato, l'unico in grado di sopportare il brutto carattere di Lee. Finché L'FBI non si mette sulle sue tracce.
Lee Israel, affermata biografa, raggiunge il successo negli anni '70 e '80 raccontando la vita di personalità famose, tra cui Katherine Hepburn. Ma, agli inizi degli anni '90, non c'è più spazio per lei in un mondo editoriale in fermento. Sboccata, misantropa e alcolista, perde anche il posto di lavoro come correttrice di bozze.
Deve quindi trovare in fretta il modo di sbarcare il lunario e di curare la sua gatta, unico essere vivente di cui le importi qualcosa. Diviene allora una falsaria di lettere di personaggi famosi. Ad aiutarla nel suo nuovo “lavoro” l'amico Jack Hock, l'unico in grado di rimanere accanto a Lee.
Israel diviene sempre più brava, compra diverse macchine da scrivere di epoche diverse, invecchia i fogli, imita le firme. Cerca i compratori meno esperti, carpisce gusti e desideri dell'élite letteraria e cerca di soddisfarli.
Finché l'FBI si mette sulle sue tracce e manda un avviso a tutti i collezionisti e i librai, mettendoli in guardia dal pericolo di falsi, venduti proprio da Lee.
A quel punto la donna, su suggerimento di Jack, inizia a rubare vere lettere dagli archivi e a sostituirle con i suoi falsi, mandando poi l'amico a contrattare.
Nel frattempo, durante un viaggio di Lee, Jack rimane solo a casa della donna e ne uccide, involontariamente, il gatto. I due, quindi, si allontaneranno per un po', rimanendo in contatto solo quando c'è da completare qualche affare.
I due complici, però, vengono arrestati e condannati. Lee dovrà anche scontare parte della pena ai domiciliari, per poter frequentare un circolo di alcolisti anonimi e trovarsi un lavoro. Deciderà quindi di scrivere un libro su questa storia e chiederà il permesso a Jack, che nel frattempo si è ammalato di AIDS e col quale, alla fine, arriverà a una riconciliazione.
Recensione:
Pellicola sviluppata in un contesto di black humor dove lo spettatore entra a far parte di quei meccanismi da falsario messi in atto dalla protagonista Lee Israel. Meccanismi forse non troppo riusciti, non tanto per la verosimilità dei fatti (pellicola tratta dall'omonimo romanzo Can You Ever Forgive Me?), ma più che altro per una mancanza di pathos e di tensione nella quale lo spettatore fa fatica ad immedesimarsi.
Il soggetto, quindi, risulta essere originale – certamente – ma il trattamento ed una sceneggiatura forse troppo debole (nonostante sia stata candidata a miglior sceneggiatura agli oscar 2019) non riescono a dare la giusta emotività che ci si aspetta.
E si che, oltre al soggetto in sé, le basi c'erano. I protagonisti sono descritti alla perfezione: abbiamo una Lee Israel caduta in disgrazia, con il vizio dell'alcool, così forte in apparenza anche se in realtà molto fragile; un Jack Hock approfittatore, ambiguo tra il buono e il cattivo in base al contesto.
Regia sufficiente, accademica, che non riesce a dare un valore aggiunto laddove la sceneggiatura lo richiede.
Richiama sicuramente lo stile di Allen ed è sostenuta e mandata avanti da una buona fotografia che alterna le tonalità di una New York fredda a quelle calde delle librerie. Probabilmente l'elemento più riuscito della pellicola.
Scena chiave del film è sicuramente uno dei girati finali dove il film mette in risalto l'ultima parola scambiata tra Lee e Jack successiva al tradimento messo in atto da quest'ultimo. Jack è consapevole dei suoi sbagli, ma nonostante ciò lo troviamo sicuro delle sue scelte in contrapposizione con un leggero senso di rimorso. Lee, invece, caduta in disgrazia completamente a causa anche del verdetto giudiziario, nonostante sia completamente sconfitta, la si ritrova calma e sicura di sé.
In generale Copia Originale è una pellicola con un soggetto di partenza originale (tratto da una storia vera) con qualche buco di troppo nella trama, affrontato tecnicamente e artisticamente con troppa superficialità che gli costa una buona sufficienza ma non oltre.
A cura di Giovanni D'Angelo.
Pubblicato il 23 febbraio 2019.
Pro:
- Soggetto originale e brillante.
- Caratterizzazione dei personaggi perfetta.
Contro:
- Qualche buco nella trama.
- Alcune scene “forzate”.
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