Scheda:
Titolo Originale:
Don't Worry Darling
Uscita:
5 settembre 2022
(prima: 21/09/2022)
Genere:
Thriller
Mistero
Fantascienza
Soggetto:
Shane van Dyke
Carey van Dyke
Katie Silberman
Sceneggiatura:
Katie Silberman
Fotografia:
Matthew Libatique
Montaggio:
Affonso Gonçalves
Scenografia:
Rachael Ferrara
Produzione:
Roy Lee
Olivia Wilde
Miri Yoon
Katie Silberman
Produzione Esecutiva:
Catherine Hardwicke
Richard Brener
Shane van Dyke
Carey van Dyke
Alex G. Scott
Celia Khong
Daria Cercek
Casa di Produzione:
Vertigo Entertainment
New Line Cinema
Warner Bros. Pictures
Carica Altro
Cast:
Trama:
Anticipazione
Trama Completa
Alice vive una vita deliziosa da casalinga e moglie in un ridente villaggio degli anni '50. Ha un marito che la ama e delle amiche con cui trascorre le sue giornate a bere e chiacchierare. Tutto sommato un'esistenza tranquilla. Peccato che intorno a lei niente è come sembra.
Alice e Jack Chambers (rispettivamente Florence Pugh e Harry Styles) sono una giovane coppia felice degli anni '50, che vive in un quartiere idilliaco della città aziendale di Victory, in California, che è stata creata e pagata dalla misteriosa compagnia omonima per la quale Jack lavora. Ogni giorno, gli uomini vanno a lavorare al quartier generale di Victory nel deserto circostante, mentre le loro mogli (Alice, la sua amica Bunny, Peg, la nuova arrivata Violet e Margaret) rimangono a casa a pulire, rilassarsi e preparare la cena per i loro mariti. Le donne sono scoraggiate dal fare domande sul lavoro dei loro uomini e viene detto loro di non avventurarsi al quartier generale a causa dei "materiali pericolosi" con cui lavora l'azienda. Margaret è diventata una emarginata tra le altre mogli dopo aver portato suo figlio nel deserto, causandone l'apparente morte. La donna afferma che Victory le ha tolto suo figlio come punizione e mentre partecipa a una festa ospitata da Frank(Chris Pine), l'enigmatico fondatore e leader di Victory, Alice vede il marito di Margaret che tenta invano di darle i suoi farmaci.
Una mattina, mentre prende il tram attraverso la città, Alice assiste a un incidente di un biplano rosso che precipita da qualche parte nel deserto. Preoccupata, giunge nel deserto per aiutare, inciampando accidentalmente nel quartier generale di Victory - un piccolo edificio coperto da finestre a specchio. Dopo aver toccato una delle finestre, sperimenta allucinazioni surreali, e quando, più tardi, si risveglia, si ritrova a casa e trova Jack che prepara la loro cena. Nei giorni successivi, Alice inizia a sperimentare eventi sempre più strani: è quasi schiacciata tra una finestra e un muro in movimento, e trova una scatola di uova cave. Riceve poi una telefonata da Margaret, che afferma di aver visto le stesse cose. Più tardi, tornando a casa dopo una lezione di danza, vede Margaret tagliarsi la gola e cadere dal tetto della sua casa. Subito dopo Alice viene trascinata via da strani uomini in tute rosse prima di poter raggiungere il corpo esanime di Margaret.
Alice tenta di spiegare gli eventi a Jack, ma questi cerca di spiegarle che Margaret è semplicemente caduta mentre puliva le finestre e che si trova in ospedale con suo marito, che è stato costretto a lasciare il progetto Victory per prendersi cura di lei. Questa versione è ulteriormente sostenuta dal medico della città, il Dr. Collins, che tenta di darle gli stessi farmaci che assumeva Margaret. Alice diventa sempre più paranoica e confusa, e durante uno speciale evento in cui Frank dà a Jack una promozione speciale, ha una crisi, va in bagno e viene raggiunta da Bunny (Olivia Wilde), la quale rimane scioccata non tanto dalle confessioni di Alice, che le sembrano folli proprio come le frasi di Margaret, ma dal fatto che lei abbia infranto il regolamento e sia andata nel deserto.
Qualche tempo dopo, Alice e Jack invitano il resto del quartiere (tranne Bunny e suo marito Bill) a cena, con Frank e Shelley (Gemma Chan) come ospiti speciali. Frank parla privatamente con Alice in cucina, confermando i suoi sospetti e confessando che stava aspettando che qualcuno come lei lo sfidasse. Spinta dalla confessione di Frank, Alice tenta di esporre lui e le incongruenze in Victory durante la cena. Invece, con sua sopresa, Frank smentisce tutto, facendola sembrare delirante per gli altri ospiti. In seguito, Alice implora Jack di andarsene entrambi da Victory. Jack inizialmente è d'accordo, ma quando Alice sale in macchina, lascia che venga portata via dagli uomini di Frank. Il Dr. Collins costringe Alice a sottoporsi alla terapia di elettroshock. Durante la procedura, Alice vede visioni di se stessa in un'altra vita - come una chirurga attuale di nome Alice Warren, che vive con il disoccupato Jack, lottando per sopravvivere economicamente.
Alice torna a Victory, apparentemente guarita e si riunisce con Jack e Bunny. Tuttavia, mentre Alice riprende la sua vita normale, continua ad avere allucinazioni e flashback. Alice in seguito ricorda tutta la verità: Victory è un mondo simulato creato da Frank, e Jack l'ha rapita e l'ha costretta alla simulazione nella speranza che possano condurre una vita perfetta insieme. Quando Jack si rende conto che sua moglie conosce la verità, afferma di averlo fatto per lei perché era infelice nella sua vita reale, ma Alice è arrabbiata perché Jack le ha tolto la sua autonomia. Jack abbraccia Alice, implorandola di perdonarlo, ma tenta di soffocarla e Alice, di conseguenza, lo uccide con un bicchiere di vetro per autodifesa, uccidendolo quindi anche nel mondo reale. Frank viene avvisato della morte di Jack e manda i suoi uomini a catturare Alice. Nel frattempo Bunny trova Alice sporca di sangue con il braccio in corpo esanime di Jack e le confessa che ha sempre saputo la verità su "Victory", ma sceglie di rimanere in modo da poter stare con i suoi figli, che nel mondo reale sono morti. A questo punto Bunny spinge Alice a fuggire al quartier generale di Victory, che è un portale di uscita dalla simulazione, e trattiene Bill quando tenta di fermarla. Le altre mogli iniziano gradualmente a rendersi conto della verità mentre i loro mariti iniziano a farsi prendere dal panico. Alice ruba l'auto di Jack e guida verso il quartier generale di Victory, inseguita dal Dr.Collins e dagli scagnozzi di Frank. Intanto Shelley pugnala Frank a morte, sostenendo che ora è "il suo turno". Alice arriva al quartier generale di Victory, dove incontra una visione di Jack che le chiede di rimanere, ma ignora la visione e si precipita alla finestra poco prima che gli uomini di Frank la raggiungano. In silenzio in uno sfondo nero, si sente Alice ansimante, implicando che è riuscita a scappare dalla simulazione.
Recensione:
Presentato alla 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, "Don't worry darling" è stato uno dei film più attesi e chiacchierati di questa Biennale, sia per la presenza di Harry Styles, divo del momento, nel cast - il cui ruolo era però stato proposto inizialmente a Shia LeBeouf - sia perché diretto, prodotto e interpretato dalla sua (apparentemente) compagna, Olivia Wilde. Purtroppo c'è da ammettere che abbiano fatto più rumore i vari pettegolezzi, che hanno costellato la première dal red carpet alla sala, che il film stesso.
Siamo di fronte a una storia distopica, che non molto si allontana da qualcosa di già visto in un episodio della famosa serie Black Mirror, che sa certamente intrattenere, ma manca del quid artistico che ci si aspetterebbe da un film presentato in una Mostra.
La sceneggiatura, che si direbbe ispirata a cult come The Truman Show, Matrix e Inception, nonostante fosse stata inserita nel 2019 nella Black List, che raccoglie le migliori sceneggiature non prodotte, non è poi diversa da quelle di tanti blockbuster che escono ogni giorno nelle sale. Scritta e destinata al successo sia negli incassi che tra il grande pubblico, la trama ha la capacità (non scontata) di tenere incollato lo spettatore grazie ad un alternarsi di allucinazioni e tensione, ma non si avvicina minimamente al calibro dei film presenti in una manifestazione come quella veneziana.
Olivia Wilde dimostra una discreta confidenza nell'uso della macchina da presa, nonostante si tratti di un'opera seconda (dopo La rivincita delle sfigate), per cui la regia risulta, tutto sommato, gradevole; la fotografia e la scenografia, curati rispettivamente da Matthew Libatique e Katie Byron, sanno incutere timore nonostante i colori saturi e l'ambientazione paradisiaca, rivelandosi così gli elementi meglio riusciti di tutta la produzione.
Per quanto riguarda la prova attoriale, il film è interamente sulle spalle della povera Florence Pugh, circondata da macchiette sparse sulla scena, senza infamia e senza lode.
In tutta onestà, il vero successo di questa pellicola, come già detto all'inizio, sta più dietro le quinte che davanti ai riflettori.
Ma, come si suol dire, "bene o male, basta che se ne parli".
A cura di Susanna Quintieri.
Pubblicato il 27 settembre 2022.
Pro:
- Fotografia e scenografia che rispecchiano perfettamente la tensione narrativa.
Contro:
- Sceneggiatura banale e ridondante.
Commenti:
Caricamento modulo