Home
Recensioni
Chi Siamo
Alfonso Gomez-Rejon

Edison - L'uomo che illuminò il mondo | Recensione | Unpolitical Reviews

Scheda:

poster di Edison - L'uomo che illuminò il mondo
Titolo Originale:
The Current War
Regia:
Alfonso Gomez-Rejon
Uscita:
18 luglio 2019
(prima: 1/02/2018)
Lingua Originale:
en
Durata:
107 minuti
Genere:
Dramma
Storia
Soggetto:
Sceneggiatura:
Michael Mitnick
Fotografia:
Jeong Jeong-hun
Montaggio:
David Trachtenberg
Scenografia:
Lucy Eyre
Musica:
Saunder Jurriaans
Danny Bensi
Produzione:
Harvey Weinstein
Timur Bekmambetov
Basil Iwanyk
Produzione Esecutiva:
Bob Weinstein
Steven Zaillian
Garrett Basch
Michael Mitnick
Adam Ackland
Casa di Produzione:
Bazelevs Production
Film Rites
Fourth Floor Productions
101 Studios
Budget:
$0
Botteghino:
$0
Carica Altro

Redazione

6.5

Pubblico

Redazione
Pubblico

Cast:

Thomas Edison
Benedict Cumberbatch
George Westinghouse
Michael Shannon
Nikola Tesla
Nicholas Hoult
Marguerite Westinghouse
Katherine Waterston
Samuel Insull
Tom Holland
J.P. Morgan
Matthew Macfadyen
Mary Edison
Tuppence Middleton
Franklin Pope
Stanley Townsend
Bourke Cockran
Damien Molony
William Kemmler
Conor MacNeill
Sherman Quincy
Celyn Jones
Robert Lane
Craig Roberts
Benjamin Vale
Harry Melling
Daniel Burnham
Colin Stinton
Leo
Oliver Powell
Rudolph Young
John Schwab
Emily Faulk
Abigail Johns
Reverend Vincent
Tom Bell
Boy
Tom Sweet
Reporter
Iain McKee

Trama:

Anticipazione

Trama Completa

Stati Uniti, alla fine del diciannovesimo secolo è in corso la cosiddetta “Guerra delle correnti” che vede rivali gli inventori e imprenditori Thomas Edison e George Westinghouse.

Recensione:

Arrivato nelle sale Italiane con un ritardo di ben due anni rispetto alla prima USA, dovuto allo scandalo che investì Harvey Weinstein che portò alla chiusura della sua Weinstein Company, Edison: l'uomo che illuminò il mondo si presenta come un progetto ambizioso, che vuole portare sullo schermo le vicende di tre grandi figure che si intrecciano tra loro: Thomas Alva Edison, George Westinghouse e Nikola Tesla; tanto che il titolo originale (The current war) dà una effettiva giustizia e rilievi a tutti e tre i protagonisti, piuttosto che al solo Edison.


Il regista Alfonso Gomez -Rejon (Quel fantastico peggior anno della mia vita, 2015) sembra avere le idee molto chiare sull'impronta stilistica che vuole adottare per la pellicola, utilizzando brevi ma sinuosi movimenti di camera, senza perdersi in virtuosismi, riesce a rendere il suo lavoro registico l'effettiva attrazione del film. Giocando spesso con il dualismo del chiaro e dello scuro, della luce e dell'oscurità, conferisce drammaticità alle sue inquadrature, in particolare sul volto dei protagonisti, illuminati fievolmente dalle fonti di luce del tempo.


L'efficacia della regia soffre però di un montaggio approssimativo, che fallisce a donare al film i giusti tempi e le giuste pause, anche se, paradossalmente, alcune scene che utilizzano il montaggio alternato funzionano molto su un piano sia stilistico che funzionale; basta pensare alle scene che seguono le vicende della grande fiera a Chicago, dove vediamo affiancate alcune successioni di immagini, prima l'assemblaggio delle lampadine, poi un primo piano di Tesla, poi la prima esecuzione sulla sedia elettrica e via dicendo, come se potessimo vedere le vicende tramite un kinetoscopio.

Seguendo la scia del Grande Gatsby (Baz Luhrmann, 2013), la scelta della colonna sonora ricade su tracce pop e volutamente anacronistiche, che donano alla narrazione i ritmi e i tempi che non riesce a dare il montaggio e trionfa, proprio come la regia, laddove la sceneggiatura fallisce: a dare carattere alla pellicola.

La sceneggiatura, a cura di Micheal Mitnick (The Giver, 2014; Vynil, 2016), come precedentemente accennato, è forse il punto più debole dell'intero progetto. Malgrado sia da apprezzare la volontà di voler portare sullo schermo un susseguirsi di vicende che vede tra i protagonisti grandi menti che hanno contribuito a rendere il mondo ciò che è oggi, è palese che non sia stato in grado di dare un giusto tono alla narrazione.

Personaggi primari spogliati di qualsiasi caratteristica del “genio”, proprio della loro figura, ma lasciando spazio solo a guerre di mercato e discorsi sul denaro, senza nessun approfondimento psicologico e interiore, se non per brevi (quasi nulli) accenni come la tragica morte della signora Edison, per la quale il marito soffre per mezza scena, alcuni riferimenti del passato del signor Westinghouse e lo scisma interno di Edison, dapprima presentato come contro a qualsivoglia forma di violenza e morte, ma poi complice della realizzazione della sedia elettrica. Dopo tutto, oltre alla narrazione storica, l'obiettivo dei Biopic dovrebbe essere proprio quello di farti conoscere fino alle viscere quei personaggi che sembrano così lontani e irraggiungibili.

Personaggi secondari, allo stesso modo, piccole virgole in una sceneggiatura già troppo vuota e confusa.

È interessante come l'aspetto più affascinante e interessante, sia il tema della morte, che fa da filo conduttore dalla sedia elettrica fino alla preservazione di immagini e suoni di persone amate; e seguendo la teoria del Complesso di Frankestein, ideata da Burch nel secolo scorso, la volontà di avere un ricordo, di vincere in qualche modo la morte è proprio il motore che fa nascere il cinema, che ancora tutt'oggi riesce nel suo intento di raccontarci storie (e immagini) di persone oramai lontane.

A cura di Linda Giulio.
Pubblicato il 22 luglio 2019.

Pro:

  • Ottima impronta registica.
  • Colonna sonora originale e funzionale.
  • Cast di buon livello.

Contro:

  • Sceneggiatura e trattamento del soggetto.
  • Montaggio approssimativo.

Commenti:


Caricamento modulo