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Daniel Scheinert, Daniel Kwan

Everything Everywhere All at Once - La vita, il multiverso e tutto quanto | Recensione | Unpolitical Reviews

Scheda:

poster di Everything Everywhere All at Once - La vita, il multiverso e tutto quanto
Titolo Originale:
Everything Everywhere All at Once
Regia:
Daniel Scheinert
Daniel Kwan
Uscita:
6 ottobre 2022
(prima: 24/03/2022)
Lingua Originale:
en
Durata:
140 minuti
Genere:
Azione
Avventura
Fantascienza
Soggetto:
Sceneggiatura:
Daniel Scheinert
Daniel Kwan
Fotografia:
Larkin Seiple
Montaggio:
Paul Rogers
Scenografia:
Kelsi Ephraim
Musica:
Ryan Lott
Rafiq Bhatia
Ian Chang
Produzione:
Anthony Russo
Joe Russo
Tim Headington
Daniel Scheinert
Daniel Kwan
Mike Larocca
Jonathan Wang
Produzione Esecutiva:
Tim Headington
Josh Rudnick
Theresa Steele Page
Casa di Produzione:
AGBO
Ley Line Entertainment
Year of the Rat Productions
Hotdog Hands LLC
A24
IAC Films
Budget:
$25 milioni
Botteghino:
$139 milioni
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Redazione

7.5

Pubblico

Redazione
Pubblico

Cast:

Evelyn Wang
Michelle Yeoh
Waymond Wang
Ke Huy Quan
Joy Wang / Jobu Tupaki
Stephanie Hsu
Gong Gong
James Hong
Deirdre Beaubeirdre
Jamie Lee Curtis
Becky Sregor
Tallie Medel
Debbie the Dog Mom
Jenny Slate
Chad
Harry Shum Jr.
Rick
Biff Wiff
TV Musical - Queen
Sunita Mani
TV Musical - Soldier
Aaron Lazar
Alpha Jumper - Trophy
Brian Le
Alpha Jumper - Bigger Trophy
Andy Le
Security Guard
Neravana Cabral
Security Guard
Chelsey Goldsmith
Security Guard
Craig Henningsen
Police - Confetti
Anthony Molinari
Police - Salsa
Dan Brown
Police - Luchador
Anthony Nanakornpanom
Alpha Jumper - Jogger
Cara Marie Chooljian

Trama:

Anticipazione

Trama Completa

Evelyn gestisce una lavanderia a gettoni con la sua famiglia ma un controllo fiscale la catapultata in una dimensione parallela in cui sarà l’unica a poter salvare ogni universo esistente.

Recensione:

I Daniels, dopo il bizzarro Swiss Army Man (2016), tornano a co-dirigere un nuovo e particolare film, prodotto dai fratelli Russo e distribuito negli USA dalla A24.


Multiverso, salti temporali, combattimenti, momenti comici e drammatici: Everything Everywhere all At Once è un film che rappresenta perfettamente il 2022.


Cambia forma, colori, personaggi, ambientazioni, generi in modo repentino e a volte senza spiegazione.

È diviso in tre atti: nella prima parte conosciamo la famiglia Wang disorganizzata, scomposta, disunita, con difficoltà economiche e relazionali. Evelyn è la protagonista ed è la sua prospettiva quella che vediamo: è immigrata dalla Cina con suo marito Waymond ma è ancora succube dei giudizi severi e tradizionalisti dell’anziano padre. È insoddisfatta della sua vita, del rapporto con sua figlia, delle spese da affrontare ma si ritrova davanti ad una possibilità: quella di entrare nel multiverso e cambiare le sorti non solo sue e della sua famiglia ma di migliaia di universi collegati tra loro. Ed ecco il secondo atto dove tutto è fuori posto, assurdo, sconnesso.

All at Once è l’ultima parte, a tratti action e dinamica, a tratti più riflessiva e dal sapore nichilista. Basti pensare alla scena dei sassi sul promontorio, dove gli sceneggiatori pongono l’attenzione su temi esistenziali, su quanto sia difficile vivere nel mondo attuale. Si passa poi al delicato tema del rapporto genitore figlio, all’accettazione dell’omosessualità di Joy da parte della madre. Si parla anche di crisi, quella di coppia e quella identitaria, in cui tutto sembra troppo e troppo poco allo stesso tempo.

Tanti significati e simbolismi, forse troppi, caotici, che spiazzano, confondono, disorientano. Quello del multiverso è un tema caldo, di grande attualità ed è stata una scelta astuta da parte dei registi-sceneggiatori affrontarlo proprio in questo momento storico, in cui c’è curiosità e voglia di futuro ma anche angoscia, preoccupazione, confusione.

Durante la visione si ha la sensazione di perdere costantemente il filo della pellicola: non ci sono regole, limiti, tutto è imprevedibile. Sicuramente è l’effetto voluto dai Daniels ma c’è il rischio di rendere lo spettatore passivo e privo di riferimenti che lo possano guidare.

Tecnicamente valido, con una regia e un'estetica generale che seguono i toni della sceneggiatura tramite numerosi e preziosi virtuosismi come i movimenti incredibili di macchina, il montaggio frenetico e la fotografia al neon. Divertono anche le citazioni alla pop culture e a film come Ratatouille.

L’interpretazione di Michelle Yeoh è notevole: riesce a calarsi in ogni Evelyn in modo convincente, con un’espressività che cambia e si adatta alla star del cinema, all’esperta di arti marziali, alla chef, alla donna e madre preoccupata e schiacciata dalla vita di tutti i giorni.

Seppur sia un prodotto innovativo, con una messa in scena curata e spunti davvero interessanti su cui riflettere, Everything Everywhere All at Once non è emotivamente potente, diverte e sorprende ma lascia caos. Incarna forse il momento che stiamo vivendo, mescolando delirio, grottesco ed un pizzico di emotività. Un film godibile che però necessita di una seconda visione ma forse, vista la durata piuttosto estesa, è un’impresa solamente per i più audaci.

A cura di Giulia Belvedere.
Pubblicato il 26 ottobre 2022.

Pro:

  • Messa in scena perfetta e tecnica ineccepibile.

Contro:

  • Sceneggiatura a tratti confusionaria, con un mix di temi e avvenimenti che lasciano spiazzati.

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