Scheda:
Titolo Originale:
Inception
Uscita:
24 settembre 2010
(prima: 15/07/2010)
Genere:
Azione
Fantascienza
Avventura
Sceneggiatura:
Christopher Nolan
Fotografia:
Wally Pfister
Scenografia:
Douglas A. Mowat
Larry Dias
Lisa Chugg
Hélène Dubreuil
Paul Healy
Produzione:
Christopher Nolan
Emma Thomas
Kanjirô Sakura
Yoshikuni Taki
Produzione Esecutiva:
Chris Brigham
Thomas Tull
Casa di Produzione:
Legendary Pictures
Syncopy
Warner Bros. Pictures
Carica Altro
Cast:
Trama:
Anticipazione
Trama Completa
Dom Cobb ha il potere, tramite un marchingegno e una squadra di professionisti, di intromettersi nei sogni degli individui. Si troverà davanti alla missione più pericolosa della propria carriera, durante la quale dovrà fare i conti con un passato personale oscuro.
Mr. Saito (Kan Watanabe), un potente uomo d'affari giapponese, incarica Dom Cobb (Leonardo DiCapio) e la sua squadra, esperti nell'estrarre segreti dalla mente delle persone mentre dormono, di una missione: la squadra deve infatti inserire nella mente di un ricco erede, l'idea di dividere il suo patrimonio dopo la morte del padre.
In cambio del conseguimento di questa missione, Saito promette a Dom di farlo rientrare negli Stati Uniti per rivedere i suoi figli dopo la sua fuga, dovuta alle accuse di omicidio della moglie Mal (Marion Cotillard).
Cobb recluta Eames (Tom Hardy), ragazzo in grado di cambiare sembianze all'interno dei sogni, una giovane studentessa di architettura, Arianna (Ellen Page), e Yusuf (Dileep Rao). Arianna ha il compito di istruire i sognatori su come immaginare il mondo, a Yusuf invece viene affidato il compito di rendere il sonno indisturbabile.
In ogni livello del sogno, uno dei componenti della squadra deve restare sveglio nel proprio sogno in modo di sorvegliare il resto del team, per poi dar loro un “calcio” in modo da provocare il risveglio.
Per il successo della missione sono fondamentali anche i cosìdetti “totem”, piccoli oggetti personali, il cui peso ed equilibrio può essere riconosciuto solo dal possessore.
Un giorno Arianna entra in un sogno di Cobb, composto dai ricordi di quest'ultimo con la defunta moglie. Per far sì che non interferisca nella missione, Cobb convince Mal ad aiutarlo durante il colpo.
Durante un volo Fisher, il giovane ereditiere, viene addormentato e si ritrova nel sogno di Yusuf, ma il sogno ben presto di trasforma in incubo dove Saito viene ferito gravemente. Superato il terzo livello del sogno, Cobb e Arianna decidono di andare nel limbo, dove sperano di trovare Fisher e Saito per salvarli. Nel limbo incontrano però anche Mal, che cerca di convincere Cobb di restare con lei ma Cobb rivela alla moglie che è stato lui a innescarle l'idea del suicidio, credendo così di poter tornare alla realtà.
Una volta che tutti i membri della squadra si sono risvegliati e hanno portato a termine la missione, Cobb si mette a cercare Saito; entrambi escono dal limbo e si risvegliano sull'aereo, poco prima dell'atterraggio. Saito fa onore alla sua promessa e fa in modo che l'uomo possa ricongiungersi con i suoi figli. Una volta a casa Cobb fa girare il suo totem ma non vedrà ma se si trova ancora in una realtà onirica o meno.
Recensione:
Christopher Nolan, regista, autore e sceneggiatore, ha un modo assolutamente razionale di trattare il sogno. Lo fa ricorrendo a nozioni che, quando non realmente scientifiche, lo sono narrativamente. Se Luis Bunuel era l'alchimista dei sogni nel cinema, e David Lynch il mistico, Nolan ne è l'illuminista.
Questa particolarità è un'arma a doppio taglio: a seconda dei punti di vista, Inception può essere visto come una macchina narrativa complessa e impeccabile, un labirinto che porta alla psiche umana o un thriller con la particolarità di essere ambientato in un sogno che non si discosta troppo dal mondo reale. Probabilmente, sono vere tutte e tre le interpretazioni: rendono infatti conto di quali sono gli elementi della storia e dello stile di Nolan in generale.
La struttura a scatole cinesi, in primis, narrata con una perfetta gestione di tempo e spazio, con un opportuno riferimento costante alla circolarità (la trottola) e al labirinto di Jorge Luis Borges. La tecnologia che gioca con l'immaginario, come in Interstellar (2014). Infine, il gusto di Nolan, regista non a caso di The Prestige (2006) nel fare giochi di prestigio, gettando lo spettatore in un turbinio di inganni che si dimostrano funzionali allo stupore.
Chi critica Nolan potrebbe dire che il suo è un ritorno al cosiddetto film delle attrazioni mostrative, quella fase primordiale del cinema che più che raccontare storie si occupava di intrattenere lo spettatore come al circo, con effetti speciali e sorprese. Chi lo esalta, invece, potrebbe dire che sì, il suo cinema non è autoriale nel senso filosofico del termine, ma è comunque un prodotto confezionato alla perfezione. Lo scopo di chi vede il film non è indagare la psiche umana come vedendo Lynch, leggendo Borges o recuperando Neon Genesis Evangelion (anime degli anni ‘90, che già un decennio prima tratta della connessione fra psiche e tecnologia).
Ma per due ore e mezza, verremo catapultati in un universo scritto e immaginato per intrattenerci: che è poi una delle matrici del cinema popolare.
Senza contare che proprio a Nolan va riconosciuto il coraggio di aver scritto uno dei finali più emblematici e discussi della storia del cinema, che ancora oggi ci fa rimanere sospesi con qualche domanda a riguardo.
La logica della sceneggiatura, come si è detto, è ineccepibile, risente però di un'eccessiva speranza della compresione dello spettatore, secondo la quale molti particolari vengono ignorati o trattati solo superficialmente.
Il visivo è davvero una delle priorità del cinema di Nolan. Dei quattro Oscar vinti da Inception, due riguardano la fotografia e gli effetti speciali. La prima è curata da Wally Psifster (collaboratore di Nolan da Memento, 2000, in poi), i secondi dalla squadra di Chris Corbould (dal 2015 addetto alla terza trilogia di Star Wars) e Andres Lockley, che in meno di vent'anni di carriera ha toccato alcune delle saghe più significative del cinema di oggi, da Harry Potter a James Bond.
Questo incredibile “dipinto” cinematografico del film risente peró della regia troppo accademica, sufficiente nel suo obiettivo di narrazione ma che cala nell'aspetto artistico ed estetico.
La colonna sonora, che ricordiamo aver vinto l'oscar nel 2011, curata da Hans Zimmer (L'ultimo dei Samurai, 2003; Pirati dei Caraibi: la maledizione della prima luna, 2006), dona alla pellicola la perfetta amalgamazione tra il mondo onirico e quello fisico, oramai entrata nella cultura popolare e riconosciuta immediatamente anche in diversi contesti.
La resa del mondo del sogno, con la propria spettacolarità, è paradossalmente plausibile: più che di onirismo, si tratta di realismo applicato in un mondo con leggi fisiche diverse.
A cura di Michele Piatti e Linda Giulio.
Pubblicato il 27 giugno 2019.
Pro:
- Logica del racconto ineccepibile.
- Resa visiva da Oscar, per quanto realista.
- Ottimo il reparto audio e musicale.
Contro:
- Sceneggiatura a tratti superficiale.
- Regia senza aspetti artistici ed estetici.
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