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Robert Zemeckis

Le streghe | Recensione | Unpolitical Reviews

Scheda:

poster di Le streghe
Titolo Originale:
Roald Dahl's The Witches
Regia:
Robert Zemeckis
Uscita:
25 ottobre 2020
(prima: 25/10/2020)
Lingua Originale:
en
Durata:
106 minuti
Genere:
Avventura
Fantasy
Commedia
Famiglia
Horror
Soggetto:
Sceneggiatura:
Robert Zemeckis
Guillermo del Toro
Kenya Barris
Fotografia:
Don Burgess
Montaggio:
Jeremiah O'Driscoll
Ryan Chan
Scenografia:
Raffaella Giovannetti
Musica:
Alan Silvestri
Produzione:
Robert Zemeckis
Alfonso Cuarón
Guillermo del Toro
Jack Rapke
Luke Kelly
Produzione Esecutiva:
Michael Siegel
Jacqueline Levine
Marianne Jenkins
Cate Adams
Gideon Simeloff
Casa di Produzione:
ImageMovers
Warner Bros. Pictures
Double Dare You Productions
Necropia Entertainment
Esperanto Filmoj
Budget:
$0
Botteghino:
$29 milioni
Carica Altro

Redazione

5-

Pubblico

Redazione
Pubblico

Cast:

Hero Boy
Jahzir Bruno
Grandma
Octavia Spencer
Grand High Witch
Anne Hathaway
Older Hero (voice)
Chris Rock
Daisy / Mary (voice)
Kristin Chenoweth
Bruno Jenkins
Codie-Lei Eastick
Mr Stringer
Stanley Tucci
Mr Jenkins
Charles Edwards
Mrs Jenkins
Morgana Robinson
Reginald
Brian Bovell
Zelda
Josette Simon
Consuella
Eugenia Caruso
Esmerelda
Ana Maria Maskell
Esmeralda
Amber Flanagan
Samantha
Eurydice El-Etr
Saoirse
Orla O'Rourke
Lana
Penny Lisle
Jesup
Dempsey Bovell
Raymond
Jonathan Livingstone
Maitre'D - Luther
Paul Leonard

Trama:

Anticipazione

Trama Completa

Un giovane orfano e sua nonna si trovano ad affrontare una spiacevole avventura con delle streghe.

Recensione:

Correva l'anno 1990 quando nelle sale approdava Chi ha paura delle streghe?, primo adattamento cinematografico del romanzo Le Streghe di Roald Dhal. Oggi, trent'anni più tardi, il regista Robert Zemeckis (Ritorno al futuro, 1985; Forrest Gump, 1994) confeziona una nuova trasposizione del romanzo, a tratti più fedele della precedente, ma decisamente meno affascinante. Ad affiancarlo, in sceneggiatura, vi è il favolista del cinema per eccellenza, Guillermo Del Toro (Il labirinto del fauno, 2006), che già ha dimostrato nel corso della sua carriera una grande abilità nel raccontare, con modo e delicatezza, storie d'infanzia. Sfortunatamente, non è stato questo il caso.


Il primo aspetto critico riguarda proprio la sceneggiatura, lacunosa per intero, e banale nell'affrontare sia i personaggi coinvolti, sia le vicende in sé.


Più volte, nella prima metà del film, vengono introdotti degli elementi di personaggi (la strega al negozio di alimentari) o situazioni (le competenze della nonna in faccende magiche, o la sua brusca tosse) che non vengono assolutamente analizzati o chiariti, e questo sovraccarico di banalità narrative sgretola completamente tutte le buone intenzioni del regista. Ambientare il racconto in Alabama inoltre, danneggia gran parte del mito attorno alle streghe, dal fascino europeo nel romanzo, e, anche qui, visivamente aristocratiche, quasi inglesi, eppure fuori luogo, in un contesto puramente americano, di provincia.

La volontà della produzione nel rivolgersi esclusivamente a un pubblico giovanissimo, per quanto legittimo, non avrebbe escluso la presenza di una storia coerente, destinando ai personaggi e ai momenti narrativi, qui fine a sé stessi, dei valori costruttivi, didattici se vogliamo, come ci hanno abituato per decine di anni Disney, Dreamworks, Studio Ghibli, e molte altre case di produzione. Nel complesso si evince quindi un tono esageratamente infantile, che a prescindere dalla fascia di età a cui il film era destinato, risulta ugualmente fallimentare.

Le componenti visive aiutano e non aiutano. La regia di mestiere di Zemeckis è certamente valida, spalleggiata anche da una discreta scenografia; ciò che delude tuttavia sono la fotografia, eccessivamente patinata, e gli effetti speciali. Quest'ultimi, sebbene conformi con le rappresentazioni grottesche delle streghe, risultano spesso invasivi per lo spettatore e chiaramente fasulli. Non è sufficiente un degno cast attoriale come quello interpellato, decisamente poco valorizzato, per sollevare le sorti di questo film: tecnicamente anonimo, scadente per un pubblico giovane, perfino inopportuno per uno più adulto.

A cura di Jacopo Castiglione.
Pubblicato il 9 novembre 2020.

Pro:

  • Regia e montaggio da grande produzione.

Contro:

  • Sceneggiatura totalmente insufficiente, che incarna una pigrizia narrativa eccessiva, volta esclusivamente a intrattenere bambini della terza infanzia o meno.
  • Fotografia ed effetti speciali anonimi, a tratti malfatti.

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