Scheda:
Uscita:
24 agosto 2022
(prima: 20/05/2022)
Genere:
Horror
Thriller
Fantasy
Sceneggiatura:
Alex Garland
Musica:
Geoff Barrow
Ben Salisbury
Produzione:
Andrew Macdonald
Allon Reich
Casa di Produzione:
DNA Films
A24
Carica Altro
Cast:
Trama:
Anticipazione
Trama Completa
Dopo un avvenimento sconvolgente, Harper decide di passare qualche giorno in un cottage di campagna ma si troverà ad affrontare un vero incubo, tra dolorose memorie e inquietanti persecuzioni.
Dopo l’apparente suicidio del marito James (Paapa Essiedu), Harper Marlowe (Jessie Buckley) vuole riprendersi dalla tragedia trascorrendo qualche giorno da sola nelle campagne inglesi. Nei suoi ricordi appaiono i flashback delle liti con il marito: dopo avergli comunicato l’intenzione di divorziare, lui la minaccia di suicidarsi e la colpisce. Harper lo caccia dall’appartamento e poco dopo lo vede precipitare dal balcone del piano superiore, morendo trafitto dalle recinzioni.
Arrivata nella suggestiva casa di campagna, viene subito accolta dallo strano e goffo proprietario Geoffrey (Rory Kinnear), che le mostra ogni stanza dell’abitazione e le dà l’enorme chiave per chiudere la porta d’ingresso. Decide così di passeggiare tra la natura del bosco circostante ma si imbatte in un tunnel abbandonato e in una figura lontana che cammina verso di lei.
Harper così torna indietro e, raggiungendo un campo aperto, scatta una foto con il cellulare catturando, senza accorgersene, un uomo nudo in piedi che la fissa.
Poco dopo, mentre è in videochiamata con la sua amica Riley (Gayle Rankin), nota di nuovo l’uomo, nudo e pieno di ferite, nel giardino della casa. Avvertita la polizia, l’uomo viene arrestato da un’agente che ha delle strane somiglianze con Geoffrey. Harper non vuole tornare a casa: vuole dimostrare a se stessa di poter affrontare la situazione.
Si reca così nella chiesa del villaggio: qui immagini pagane dell’Uomo Verde e di Sheela na gig sono scolpite ovunque. Un ragazzo con una maschera la invita a giocare a nascondino ma, quando la donna rifiuta, lui la insulta. Arriva poi il vicario che, dopo averla vista piangere e soffrire davanti l’altare, le offre di sfogarsi ma in seguito la accusa di essere in parte responsabile della morte del marito poiché non gli ha dato modo di chiedere scusa. Sempre più turbata, va al pub consigliatole da Geoffrey, che ritrova lì e insiste per offrirle un drink. Poco dopo entra anche il poliziotto che la informa che l’uomo nudo è stato rilasciato per via dell’assenza di qualsiasi motivo legale per tenerlo detenuto.
Harper, impaurita e incredula, torna nella cottage e contatta la sua amica la quale le propone di raggiungerla per passare il soggiorno insieme. Proprio mentre Harper le sta per comunicare l’indirizzo, il suo telefono perde bruscamente la linea. Il poliziotto appare nel giardino, lei esce per chiedergli cosa succede ma un momento di buio lo fa trasformare in un violento uomo che la insegue fino a dentro casa, Qui Harper si difende con un coltello ma improvvisamente sente il rumore della finestra rompersi.
Geoffrey arriva e scopre che è stato un corvo che poi sopprime rompendogli il collo e va in giardino per controllare eventuali intrusi. Viene poi sostituito dall'uomo nudo, che insegue di nuovo Harper che lo pugnala al braccio mentre cercava di allungare la mano attraverso la cassetta delle lettere nella porta d’ingresso. L’uomo riesce a liberare il braccio e il coltello conficcato che gli squarcia l’arto in due in un infortunio simile a quello che James ha ricevuto durante la sua caduta. Sia il ragazzo che il vicario compaiono in casa, entrambi feriti in modo simile. Il vicario tenta di abusare Harper ma lei lo pugnala allo stomaco e lascia la casa.
Mentre cerca di scappare, Harper investe Geoffrey. Pieno d’ira, scaraventa Harper fuori dalla macchina e la insegue per schiantare l'auto contro un muro di pietra davanti alla casa. L'uomo nudo, ora in piena forma da Uomo Verde, si avvicina ad Harper, la sua caviglia ora gravemente rotta e corrisponde a un'altra ferita sul cadavere di James. L'uomo nudo partorisce violentemente il ragazzo, che a sua volta dà alla luce il vicario, poi Geoffrey e infine James. Quest’ultimo siede con Harper su un divano all'interno della casa, con lui che continua ad accusarla colpevole per la sua morte. Quando Harper gli domanda cosa vuole da lei, James risponde che vuole il suo amore. Qualche momento più tardi, Riley arriva a casa e trova Harper seduta in giardino che sorride quando la vede.
Recensione:
Alex Garland porta in scena un’opera che naviga tra il folk, l’horror e il surreale. Torna torna a trattare il tema dell'ossessione con un film tanto vicino ad Antichrist (Lars von Trier, 2009) quanto ai suoi precedenti lavori, lasciando però qui l'ossessione per la conoscenza (Devs, 2020, miniserie) e per la coscienza (Ex Machina, 2015), focalizzandosi invece su quella dovuta ad un trauma. Si riconosce il tocco della casa di produzione A24, nella scelta di immagini e atmosfere ricche di mistero, esoterismo e significato.
Uomini che si somigliano, inquietanti, spietati, violenti. Una donna che si difende e li affronta fino alla fine. Molte sono le metafore, i simbolismi, le allegorie, a partire dalla cultura pagana fino ad arrivare all’attuale dibattito femminista.
Con la sua regia tagliente e dal sapore kubrikiano, Garland racconta la storia dal punto di vista di Harper, una donna vittima di un rapporto malsano in cui viene manipolata psicologicamente dal marito. Violenza verbale e anche fisica, ricatti morali, provocazioni: ogni uomo che affronta è lo specchio del prossimo che arriverà, ognuno a suo modo sprezzante e spietato.
Un incubo che cresce con tensione e ambiguità sopratutto nella seconda parte del film, dove maschilismo e angoscia arrivano al loro culmine. Impressionante e particolarmente disturbante è la scena del parto: ogni uomo partorisce a sua volta un altro, così a sottolineare la loro perpetua aggressività, ottusità e misoginia. Una critica al modello di mascolinità tossica che ancora perdura e si tramanda nella società odierna.
Esteticamente affascinante, Men è una pellicola con un’ottima fotografia, in particolare nelle esterne al naturale, con le riprese nel bosco e nei giochi di luce e buio. Scenografie e ambientazioni sono perfettamente coerenti e trasmettono quel senso di apparente tranquillità che cela il grottesco.
Suoni e musiche si mescolano sapientemente e ricreano le stesse sensazioni disturbanti che si trova a vivere la protagonista. Da brividi la scena della galleria, in cui Harprer ricrea dei vocalizzi tramite l’eco, che diventeranno una delle melodie principali. Un sonoro, quindi, che sperimenta l’uso del surround in modo egregio.
I due attori principali hanno volti e caratteri interessanti: Jessie Buckley (Sto pensando di finirla qui, 2020) si incarna totalmente in una donna moderna che subisce e poi affronta i traumi, con espressioni e reazioni dense di realismo; Rory Kinnear si modella su personaggi diversi, restituendo a pieno ogni comportamento e sguardo viscido.
Men è un film impegnativo che lascia il segno. Molte domande sorgono dopo la sua visione: mette in scena paure, incubi che diventano realtà, con un finale che può creare perplessità. È senza subbio un’opera che merita di essere vista, con il rischio di non essere compresa fino in fondo perché vuole mettere in crisi e lasciare gli spettatori non indifferenti.
A cura di Giulia Belvedere.
Pubblicato il 1 settembre 2022.
Pro:
- Sperimentale e sapiente utilizzo della spazializzazione sonora.
- Esteticamente molto apprezzabile, una regia "Kubrikiana" ed una fotografia naturalista.
- Tematica femminista profonda e mai banale.
Contro:
- Struttura narrativa che talvolta risulta incoerente con le figure allegoriche rappresentate.
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