Il film inizia col mostrarci una famiglia di volpi, il bosco, la foresta, la natura in generale, per poi spostarsi su un piano della terra di nessuno, piena di cadaveri e sangue, e colpita dal fuoco delle mitragliatrici e dell'artiglieria. Inizia un attacco. L’ufficiale tedesco porta il soldato Heinrich alle scale di partenza e lo fa salire assieme ad Hans, che muore sotto una raffica di proiettili. Heinrich prova a compiangerlo, ma è mandato all’attacco. Dopo aver esaurito le munizioni, estrae la sua vanga e attraversa il campo di battaglia, trafiggendo un francese. In seguito, ci vengono mostrati dei cadaveri, tra i quali quelli di Heinrich, venire prelevati per essere svestiti. I vestiti vengono in seguito mandati in una fabbrica tessile, dove vengono ricuciti e purificati, per poi essere mandati in Germania. È il 1917, terzo anno di guerra, e la Germania necessita nuovi soldati. Paul, il protagonista, si dirige al suo liceo, dove incontra i suoi amici: Albert, Franz e Ludwig, che stanno per partire per il fronte. Paul, il cui arruolamento è stato negato dai genitori, si fa convincere da Albert e Franz di firmare da sé i documenti d’arruolamento. In liceo, ascoltano il loro professore, Kantorek, dare un discorso patriottico che entusiasma i quattro, esaltando l’importanza del momento storico e del loro contributo alla guerra collettivo. Alla caserma, Paul, arruolatosi, riceve l’uniforme del defunto Heinrich, ma l'ufficiale gli dice che al destinatario era troppo piccola la taglia. Paul, Albert, Franz e Ludwig si vestono, poi partono per la caserma cantando, pieni d’entusiasmo e senso d’avventura. In primavera, superato l’addestramento, sono schierati sul fronte occidentale, nella Champagne. L’assaggio del fronte per Paul è amaro, come per gli altri, e il suo sentimento d’euforia si spegne rapidamente. Nelle trincee, conosce Kat, un soldato veterano, e Tjaden, anch’egli veterano. La prima notte in trincea è tremenda: l’artiglieria nemica sbarra le trincee, e Ludwig muore. Paul rimane sotto le macerie del bunker crollato, per poi venire ritrovato da Albert e Franz. Kat gli offre del pane, e in seguito l’ufficiale lo mette al lavoro per la raccolta piastrine. Raccogliendole, apprende con sgomento la morte di Ludwig.
Il 7 novembre 1918, il diplomatico tedesco Matthias Erzberger, stanco delle crescenti perdite, si incontra con l'Alto comando tedesco per persuaderli ad avviare l'armistizio con gli Alleati. Nel frattempo, nelle retrovie del fronte, Paul e Kat rubano un'oca da una fattoria per condividerla con Albert, Franz e Tjaden. Poi, pelando le patate, incontrano tre donne francesi, che stanno partendo con il loro bue, e Franz si reca da loro. In seguito, si parla di cosa faranno dopo la guerra. Tjaden espone la sua ambizione di diventare gendarme. In seguito, viene consegnata la posta, e Kat, che è analfabeta, convince Paul a leggergli la lettera di sua moglie, ma teme che non possa reintegrarsi nella società in tempo di pace. Franz trascorre la notte con le donne francesi e riporta la sciarpa di Eloise, una delle tre, come souvenir.
La mattina del 9 novembre, il generale Friedrichs guida Erzberger e la delegazione tedesca su un treno diretto alla foresta di Compiègne per negoziare un cessate il fuoco. Paul, Kat, Albert, Franz e Tjaden vanno in missione per trovare 60 reclute scomparse inviate per rafforzare la loro unità, solo per scoprire che sono state uccise col gas dopo essersi tolte le maschere troppo presto. Friedrichs, che si oppone ai colloqui, ordina un attacco prima che arrivino i rinforzi francesi. Quella notte, la delegazione di Erzberger raggiunge la foresta di Compiègne, mentre il reggimento tedesco viene inviato al fronte per prepararsi ad attaccare le linee francesi.
La mattina del 10 novembre, Ferdinand Foch, il comandante supremo alleato, dà 72 ore ai tedeschi per accettare i termini alleati, senza spazio per i negoziati. Nel frattempo, sul fronte prende il via l’attacco tedesco. Le mitragliatrici, che bloccano i tedeschi, vengono silenziate con le granate, e si giunge al combattimento corpo a corpo nelle trincee. Paul attacca con la sua vanga un francese, che viene finito da Franz, mentre Tjaden e Kat ripuliscono i rifugi. Dopo che la trincea viene presa, Paul, Kat e Tjaden rubano il cibo dalla mensa francese, ma si recano alla trincea d’uscita, per resistere al contrattacco. I francesi schierano i carri armati, e i tedeschi sono impotenti. I carri, a un certo punto, sparano nelle trincee proiettili d’artiglieria, poi entrano in esse, schiacciando i soldati, che non possono opporre alcuna resistenza. Franz e Tjaden vengono separati dal gruppo, e Paul, Kat e Albert distruggono con le granate a mano un carro. In seguito, sul fronte arrivano i lanciafiamme. Paul scappa, e Albert viene ucciso nel tentativo di arrendersi. I tedeschi si ritirano alla loro trincea, ma devono proseguire a indietreggiare. Paul prende le casse di munizioni e si ritira assieme al resto dei soldati, che vengono bersagliati anche dagli aerei. Intrappolato in un cratere con un soldato francese, Paul lo accoltella e lo guarda morire lentamente, provando rimorso e chiedendo perdono al suo nemico. Erzberger viene a sapere dell'abdicazione di Guglielmo II e la sera riceve istruzioni dal feldmaresciallo Paul von Hindenburg di accettare i termini alleati. Paul torna alla sua unità e lì vede celebrare l'imminente fine della guerra da parte dei soldati. In chiesa, trova Tjaden, ferito, che gli dà la sciarpa di Franz. Paul e Kat gli portano del cibo ma Tjaden, sconvolto per essere stato paralizzato, si uccide con una forchetta.
Intorno alle 5:00 dell'11 novembre, la delegazione di Erzberger firma l'armistizio che entrerà in vigore alle 11:00. Dopo aver appreso del cessate il fuoco, Paul e Kat rubano dalla fattoria un'ultima volta, ma Kat viene colpito dal giovane figlio del contadino e muore mentre Paul lo porta in ospedale. Friedrichs vuole porre fine alla guerra con una vittoria tedesca e ordina che l'inutile attacco per la conquista delle pianure di Latierre inizi alle 10:45. Paul, scoraggiato e indurito dalla battaglia, uccide diversi soldati francesi, e salva una recluta, prima di essere trafitto al petto da una baionetta pochi secondi prima delle 11:00, quando i combattimenti si fermano e il fronte tace. Poco tempo dopo, la recluta che Paul aveva salvato nel combattimento, incaricata di raccogliere le piastrine, trova il cadavere incrostato di fango di Paul e recupera la sciarpa di Franz che era stata passata a Paul da Tjaden. Nel mentre, o volutamente o sbadatamente, non raccoglie la piastrina di Paul. Il che vuol dire che nessuno saprà se egli è morto, vivo, o disperso. Il film si conclude con la stessa inquadratura con cui è iniziato, ma mostrando il fronte che, dopo quattro anni, finalmente, è silenzioso. L’Alto comando tedesco segnalò che in quel giorno, non ci fu niente di nuovo sul fronte occidentale.
Produzione
Dopo la nomination nel 2019 di "1917", torna al Dolby Theatre un nuovo film sulla Grande Guerra, candidato a rappresentare la Germania come Miglior Film Internazionale. Tuttavia "Niente di nuovo sul fronte occidentale" - in lingua originale "Im Westen nichts Neues" - rispetto al film di Sam Mendes, capovolge i ruoli, cambia punto di vista: i protagonisti, questa volta, sono i tedeschi, mentre i nemici i francesi. Questa volta la storia la scrivono i perdenti.
Tratto dall'omonimo romanzo di Enrich Maria Remarque, di cui è il terzo adattamento cinematografico dopo quello di Lewis Milestone del 1930 e il popolare film TV del 1979, la pellicola permetterà al regista Edward Berger di toccare finalmente le sacre sponde hollywoodiane, con ben 9 nomination, dopo la mancata candidatura nel 2016.
Il racconto delinea un affresco cupo e inquietante, in un fronte occidentale ormai devastato dai cadaveri e dalle pallottole, il quale scopriamo non essersi mai spostato, se non di poche centinaia di metri in quattro anni, costando comunque la vita a milioni di uomini.
La peculiarità che rende la storia un po' diversa dal classico genere, impostato quasi esclusivamente sulle strategie di guerra e le scene di combattimento, è il focus che viene rivolto ai soldati e il famoso cameratismo delle trincee. Ciononostante, i personaggi restano anonimi agli occhi dello spettatore, a causa di un mancato approfondimento emotivo e psicologico: i loro sguardi riflettono appieno l'orrore e il terrore che stanno provando, ma paradossalmente non si riesce ad empatizzare con le loro storie e il loro legame. Fa molto effetto invece la rappresentazione del divario tra i potenti, che discutono seduti al tavolo di un'elegante carrozza sulle sorti del propri Paesi e i soldati che combattono nelle trincee, sporchi di fango con di fianco i cadaveri dei compagni. La loro condizione è riassunta perfettamente nella frase "Sono un paio di stivali con un fucile”: l'umanità si annulla di fronte a tanta violenza e dominano solo
La fotografia, che concorre nella cinquina, non è poi così diversa da quella di altri film dello stesso genere, così come la regia, che però si fa notare grazie a numerosi dettagli e panoramiche dall'alto che la arricchiscono e fanno percepire la firma personale del regista. Tuttavia le nomination più meritate sono quelle per "Miglior Sonoro" e "Miglior Colonna Sonora", che sono d'altronde i reparti più curati all'interno di film con ambientazioni del genere: basti pensare allo storico "Apocalypse Now", con il primo 5.1 nella storia del cinema o alla "La battaglia di Hacksaw Ridge". Purtroppo la mancata distribuzione nelle sale non permette di immergersi e apprezzare totalmente il risultato di un lavoro in cui i tedeschi si confermano dei grandi esperti.
Formalmente ineccepibile, "Niente di nuovo sul fronte occidentale" potrebbe rappresentare un'occasione di ascesa per la Germania, il suo cinema e tutti i suoi tecnici. All'Academy l'ardua sentenza.
A cura di Susanna Quintieri.
Pubblicato il 15 febbraio 2023.
Pro:
- Reparto Sonoro curato in maniera eccezionale.
- Ottima qualità dell'immagine e delle attrezzature utilizzate.
Contro:
- Andamento lento e scollato della storia.
- Personaggi superficiali, senza caratterizzazione.
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