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Pablo Larraín

Spencer | Recensione | Unpolitical Reviews

Scheda:

poster di Spencer
Titolo Originale:
Spencer
Regia:
Pablo Larraín
Uscita:
3 settembre 2021
(prima: 4/11/2021)
Lingua Originale:
en
Durata:
111 minuti
Genere:
Dramma
Soggetto:
Sceneggiatura:
Steven Knight
Fotografia:
Claire Mathon
Montaggio:
Sebastián Sepúlveda
Scenografia:
Yeşim Zolan
Musica:
Jonny Greenwood
Produzione:
Paul Webster
Janine Jackowski
Maren Ade
Pablo Larraín
Jonas Dornbach
Juan de Dios Larraín
Produzione Esecutiva:
Steven Knight
Jeff Deutchman
Tom Quinn
Ben von Dobeneck
Sarah Nagel
Michael Bloom
Isabell Wiegand
Maria Zuckerman
Ryan Heller
Christina Zisa
Casa di Produzione:
FilmNation Entertainment
Komplizen Film
Shoebox Films
Fabula
Fabula
Budget:
$18 milioni
Botteghino:
$14 milioni
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Redazione

8

Pubblico

Redazione
Pubblico

Cast:

Princess Diana
Kristen Stewart
Prince Charles
Jack Farthing
Maggie
Sally Hawkins
Major Alistair Gregory
Timothy Spall
Darren
Sean Harris
John Spencer, Earl Spencer
Thomas Douglas
Sarah Ferguson
Olga Hellsing
Prince Edward
Matthias Wolkowski
Lady Sarah Chatto
Oriana Gordon
Staff Sergeant Wood
Ryan Wichert
Michael
John Keogh
Anne Boleyn
Amy Manson
Princess Anne
Elizabeth Berrington
William
Jack Nielen
Harry
Freddie Spry
The Queen
Stella Gonet
Prince Philip
Richard Sammel
Queen Mother
Lore Stefanek
Footman Paul
James Harkness
Angela (Dresser)
Laura Benson

Trama:

Anticipazione

Trama Completa

La famiglia reale inglese si prepara a festeggiare il Natale, ma tra le mura della residenza Sandringham Lady Diana arriverà a una decisione storica: il divorzio dal marito Carlo.

Recensione:

Dopo Jackie (2016) Pablo Larraìn torna a raccontare la storia di una donna simbolo della storia contemporanea: Lady Diana.

Se dirigendo Natalie Portman (V per Vendetta, 2006; Il cigno nero, 2010) nei panni di Jacqueline Kennedy Larraìn aveva portato sullo schermo i quattro giorni tra l’omicidio di JFK e la sua sepoltura, in Spencer il regista cileno si sofferma sui tre giorni che hanno portato alla scelta definitiva, da parte di Diana, di divorziare dal principe Carlo.

Nella prima scena, con riferimento solenne, come se fosse un crocifisso o l’occhio del Grande Fratello, si legge appeso nelle mura della cucina un cartello che invita al silenzio, in quanto Loro ascoltano sempre. Questa Apertura quasi horrorifica detta i toni di paranoia e claustrofobia della pellicola, che si stringe sulla Diana della Stewart (nata per la parte e con la perfomance migliore della sua carriera) come un progressivo soffocamento - rappresentato dalla collana in perle regalata da Carlo sia alla moglie che all'amante - ma anche di nausea e vomito che sono in stretto collegamento con il disturbo alimentare di Diana, che la perseguita come un fantasma.

Continuando sulla linea psicologica terrorizzante della pellicola, anche i fantasmi si fanno protagonisti della vicenda, quelli del passato - come il parallelismo di Anna Bolena e “dei pezzetti di pelle morta” di coloro che hanno preceduto Diana - e del presente, con Diana stessa, che esiste ma vorrebbe sparire e che corre leggera, con un abito bianco, tra le mura della dimora.

Proprio nelle scene in cui, progressivamente, Diana si identifica con la defunta Anna Bolena, la regia segue quasi rabbiosamente i deliri della principessa, con una costruzione crescente di tensioni, in cui la musica diegetica detta propriamente toni d’angoscia e di terrore.


In un intreccio drammatico, psicologico, biografico e, in qualche oscuro modo, fiabesco, la narrazione si consuma esclusivamente intorno alla figura di Diana, non come la Lady D già ampiamente raccontata e interpretata, ma una visione forse più fantasiosa, in cui Diana è, prima di essere la Principessa del popolo, una Spencer.


Il collegamento con la casa d'infanzia è essenziale e solo una volta raggiunta l’oscura e diroccata dimora, i fantasmi raggiungono la protagonista e diventano lei, liberandola da un angosciante nome, da uno scomodo vestito, da un freddo palazzo e da una stretta collana di perle.

Nella scena della libertà ritrovata, la fotografia, la regia e le musiche danno il meglio di sé, come se si fossero trattenuti anche loro, insieme alla protagonista, seguendola nei deliri e nella sofferenza, esplodono: rompendo i dogmi temporali del passato, presente, futuro, mostrando una Diana bambina, una Diana sposa, una Diana ballerina: la Diana Spencer che era oramai diventata, a tutti gli effetti, un fantasma.

E quindi Diana Spencer prende tra le mani i suoi bambini e li porta lontano, sembra perfino far pace con il cibo, che assapora mentre guarda speranzosa il Tamigi, mentre sorride con Harry e William, in un epilogo finale in cui sembra guardare, forse per la prima volta, il futuro.

A cura di Linda Giulio.
Pubblicato il 1 aprile 2022.

Pro:

  • Performance di Kristen Stewart.
  • Regia che empatizza con al condizione della protagonista. .
  • Sceneggiatura capace di incorporare diversi stili e di raccontare una nuova versione della storia.

Contro:

  • A tratti, dialoghi forzati che potrebbero risultare artefatti.

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