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Luca Guadagnino

Suspiria | Recensione | Unpolitical Reviews

Scheda:

poster di Suspiria
Titolo Originale:
Suspiria
Regia:
Luca Guadagnino
Uscita:
1 settembre 2018
(prima: 11/10/2018)
Lingua Originale:
en
Durata:
152 minuti
Genere:
Fantasy
Horror
Thriller
Dramma
Soggetto:
Daria Nicolodi
Sceneggiatura:
David Kajganich
Fotografia:
Sayombhu Mukdeeprom
Montaggio:
Walter Fasano
Scenografia:
Merissa Lombardo
Christin Busse
Musica:
Thom Yorke
Produzione:
Brad Fischer
David Kajganich
William Sherak
Luca Guadagnino
Marco Morabito
Francesco Melzi d'Eril
Gabriele Moratti
Silvia Venturini Fendi
Produzione Esecutiva:
James Vanderbilt
Paul Deason
Stella Savino
Carlo Antonelli
Massimiliano Violante
Casa di Produzione:
Muskat Filmed Properties
Amazon Studios
Frenesy Film
First Sun
MeMo Films
K Period Media
Mythology Entertainment
Vega Baby
Budget:
$20 milioni
Botteghino:
$6 milioni
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Redazione

7-

Pubblico

Redazione
Pubblico

Cast:

Susie Bannion / Naomi Bannion
Dakota Johnson
Madame Blanc / Helena Markos / Dr. Klemperer
Tilda Swinton
Sara Simms
Mia Goth
Miss Tanner
Angela Winkler
Miss Vendegast
Ingrid Caven
Patricia Hingle
Chloë Grace Moretz
Olga Ivanova
Elena Fokina
Miss Griffith
Sylvie Testud
Miss Huller
Renée Soutendijk
Miss Balfour
Christine Leboutte
Susie's Mother / Death
Małgorzata Bela
Pavla
Fabrizia Sacchi
Anke Meier
Jessica Harper
Miss Mandel
Jessica Batut
Miss Millius
Alek Wek
Miss Marks
Vincenza Modica
Alberta
Vanda Capriolo
Miss Kaplitt
Brigitte Cuvelier
Caroline
Gala Moody
Sonia
Anne-Lise Brevers

Trama:

Anticipazione

Trama Completa

Una ballerina americana si reca in Germania per seguire i prestigiosi corsi di un'accademia di danza. Fra sparizioni di compagne di corso e strani fenomeni, la ragazza scoprirà ben presto che l'istituto è usato come copertura da una congrega di streghe, guidate dalla Madre Suspiriorum, per lo studio delle scienze occulte.

Recensione:

Realizzare il remake di un film come Suspiria (1977), entrato a far parte dell'immaginario collettivo, non è di certo un'impresa semplice. Ma, al contrario dei molti rifacimenti che affollano le sale ultimamente (spesso di film caduti ben presto nel dimenticatoio), la pellicola di Luca Guadagnino ha il merito di ridare nuova linfa vitale al progetto di Dario Argento, ponendosi, di fatto, più come un omaggio.

Gli echi dell'originale ci sono e si sentono molto bene, ma il remake ben presto diviene “altro” e nelle mani di Guadagnino (A bigger splash, Chiamami col tuo nome) acquista autonomia.

La trama rimane pressoché invariata: una ballerina americana si reca in Germania per seguire i prestigiosi corsi di un'accademia di danza. Fra sparizioni di compagne di corso e strani fenomeni, la ragazza scoprirà ben presto che l'istituto è usato come copertura da una congrega di streghe, guidate dalla Madre Suspiriorum, per lo studio delle scienze occulte.

L'ambientazione si sposta da Friburgo alla Berlino del 1977. Il contesto storico viene integrato alla perfezione nella trama: gli stravolgimenti in atto nella Germania post nazista diventano l'alibi col quale nascondere la sparizione della ballerina Patricia.

A volte, però, la situazione politica prende il sopravvento e appesantisce una sceneggiatura già, di per sé, non riuscita completamente. La narrazione, infatti, viene tirata per le lunghe, ma inutilmente poiché, nonostante la durata del film di due ore e mezza, molti passaggi non vengono spiegati e vengono dati per scontato, rendendo evidenti alcuni buchi di trama.


Lo spirito del film originale, invece, resta invariato ed è evidente soprattutto in alcune scelte stilistiche e di regia. Una regia volutamente “retrò” che però stona con gli altri elementi della pellicola, soprattutto tecnici, decisamente più moderni.


Fotografia e scenografia sono l'aspetto più interessante del film. Mancano le tonalità accese della pellicola di Dario Argento, che vengono sostituite da toni cupi, che contribuiscono all'austerità dei luoghi. Sicuramente di forte impatto visivo la scena del rito, in cui tornano colori forti, soprattutto il rosso e in cui diventa evidente la deriva splatter del film, che prende il sopravvento sull'aspetto psicologico. Forse, Guadagnino si è ispirato ad un altro film recente che ha fatto molto scalpore, mother! di Darren Aronofksy. La rappresentazione della protagonista come Madre Suspiriorum ricorda molto quella della madre Jennifer Lawrence.

In un film in cui è l'aspetto tecnico e visivo a prendere il sopravvento, la musica rimane in secondo piano ed è forse l'unico punto in cui l'omaggio di Guadagnino non è pienamente riuscito.

Per quanto riguarda il cast, non c'è nessuna interpretazione che spicca sulle altre. Bravissima Tilda Swinton, meno la protagonista Dakota Johnson (Anastasia Steele della saga Cinquanta sfumature) che non emerge completamente in un film corale, al contrario di Jessica Harper nel film di Dario Argento.

Nel complesso, un film sicuramente di forte impatto visivo, ipnotico e accattivante, che riesce nell'intento di omaggiare un film ormai divenuto un cult.

A cura di Claudia SIlvestri.
Pubblicato il 19 gennaio 2019.

Pro:

  • Buona la rivisitazione della fotografia.
  • Significato in linea con l'originale.
  • Soggetto ipnotico e accattivante.

Contro:

  • Sceneggiatura che appesantisce un soggetto già “difficile”.
  • Regia “retrò” che stona con gli altri elementi tecnici.
  • Musica in secondo piano.

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