Home
Recensioni
Chi Siamo
Michael Chaves

The Conjuring - Per ordine del diavolo | Recensione | Unpolitical Reviews

Scheda:

poster di The Conjuring - Per ordine del diavolo
Titolo Originale:
The Conjuring: The Devil Made Me Do It
Regia:
Michael Chaves
Uscita:
3 giugno 2021
(prima: 25/05/2021)
Lingua Originale:
en
Durata:
112 minuti
Genere:
Horror
Mistero
Thriller
Soggetto:
James Wan
Carey Hayes
Chad Hayes
David Leslie Johnson-McGoldrick
Sceneggiatura:
David Leslie Johnson-McGoldrick
Fotografia:
Michael Burgess
Montaggio:
Christian Wagner
Peter Gvozdas
Scenografia:
Lisa Son
Musica:
Produzione:
James Wan
Peter Safran
Produzione Esecutiva:
Richard Brener
Dave Neustadter
Michelle Morrissey
Michael Clear
Victoria Palmeri
Judson Scott
Casa di Produzione:
New Line Cinema
The Safran Company
Atomic Monster
Budget:
$39 milioni
Botteghino:
$206 milioni
Carica Altro

Redazione

6-

Pubblico

Redazione
Pubblico

Cast:

Ed Warren
Patrick Wilson
Lorraine Warren
Vera Farmiga
Arne Cheyne Johnson
Ruairí O'Connor
Debbie Glatzel
Sarah Catherine Hook
David Glatzel
Julian Hilliard
Father Kastner
John Noble
The Occultist
Eugenie Bondurant
Drew Thomas
Shannon Kook
Bruno
Ronnie Gene Blevins
Sergeant Clay
Keith Arthur Bolden
Father Gordon
Steve Coulter
Father Newman
Vince Pisani
Judy Glatzel
Charlene Amoia
Young Lorraine
Megan Ashley Brown
Judy Warren
Sterling Jerins
Katie
Andrea Andrade
Young Ed
Mitchell Hoog
Meryl Dewitt
Ashley LeConte Campbell
John Beckett
Davis Osborne
Carl Glatzel
Paul Wilson

Trama:

Anticipazione

Trama Completa

Basato sul processo ad Arne Johnson del 1981, The Conjuring- Per ordine del diavolo ripercorre le indagini di Ed e Lorraine Warren su un efferato omicidio che sembra nascondere inquietanti verità.

Recensione:

Dopo cinque anni dal secondo capitolo della saga, The Conjuring - Il caso Enfield, l'universo demoniaco dei coniugi Warren torna al cinema, questa volta senza James Wan, creatore e regista di innumerevoli saghe horror, tra cui la stessa The Conjuring (2013 - 2016) e il più datato Saw (2004 - 2021). La regia è affidata dallo stesso Wan a Micheal Chaves, già presente nell'universo horririfico di Wan, grazie al suo lavoro registico su La Llorona - Le lacrime del male (2019).

Il timore principale dovuto all'allontanamento del "padre" della saga era quello che venisse meno la natura di The Conjuring, cioè il confezionamento di un film horror che si allontanasse dalle produzioni low budget di serie B, con un cast performante e tecnicismi buoni ma che comunque fosse facilmente apprezzabile dal grande pubblico. Dopo Il Caso Einfield, che riprendeva lo schema già visto nel primo capitolo della possessione demoniaca e della famiglia vittima del terribile demone, vi era di certo la necessità di portare un cambiamento all'interno della narrazione. Questo capitolo cerca di distaccarsi dal clichè demoniaco e cerca di avvicinarsi a una realtà diversa: lascia da parte demoni e ragazzine innocenti e si avvicina alle maledizioni e ai satanisti.

Tentennando qualche sorta di novità, tra cui la sotto trama del processo (potenzialmente interessante ma completamente lasciata al caso) e la spasmodica volontà di inserire altri fattori "reali", come le indagini sull'omicidio - suicidio delle due ragazzine, non hanno fatto altro che allungare terribilmente la pellicola e creare confusione e dissesto sulla linea temporale delle vicende; complice di questa confusione anche un montaggio approssimativo, con stacchi veloci e sequenze sconnesse e una regia che non regge il confronto con quella del suo predecessore.

La bellissima storia d'amore tra Ed e Lorraine (per quanto romanzata), si connotava bene all'interno dei film della saga, genuina, sincera e mai forzata, complice anche la chimica tra i due attori, Patrick Wilson (Il fantasma dell'opera, 2004; Insidious, 2010) e Vera Farmiga (The Departed, 2006; Il bambino con il pigiama a righe, 2008). La sceneggiatura debole, in cui il fulcro della vicenda (i totem che invocano i demoni) non ha una spiegazione e in cui l'antagonista non ha un movente, rende forzata e ripetitiva anche la storyline amorosa tra i coniugi Warren, riprendendo per altro la forse morte, forse vita di Ed, sotto trama già presente nel capitolo precedente.

L'ambientazione e le scenografie rendono l'epoca d'ambientazione, anche le musiche si sposano bene con le vicende (tanto da rendere insopportabile Call Me dei Blondie). Lo stesso discorso però non regge per la fotografia e la color correction, senza aver imparato nulla da Midsommar (2019) che ci aveva terrificato anche con la luce perenne del sole, l'eccessivo uso di colori cupi e, al contrario, il poverissimo uso di illuminazione hanno talvolta reso le scene difficili da inquadrare a livello visivo.


Se un film dell'orrore non è in grado di spaventare o per lo meno suggestionare o stupire il pubblico, al di là di scompartimenti tecnici e virtuosismi, non si può definire totalmente riuscito.


Su questa base si articola quindi un altro limite di The Conjuring - Per ordine del diavolo, malgrado una buona costruzione di atmosfere (la cripta, il bosco, l'inquietante strega) e tensioni, il fattore dell'horror si esaurisce facilmente e velocemente in qualche jump scare, piuttosto scontati e già visti.

In un periodo in cui siamo stati abituati a grandi film horror, se vogliamo così definirli, d'autore, come Hereditary (2018), il già citato Midsommar o Noi (2019), questo capitolo è destinato a entrare ben presto nel dimenticatoio, per magari poi spolverarlo in qualche serata di Halloween.

A cura di Linda Giulio.
Pubblicato il 12 giugno 2021.

Pro:

  • Prove attoriali.
  • Musiche.

Contro:

  • Sceneggiatura confusionaria.
  • Montaggio approssimativo che non aiuta la confusione della sceneggiatura.
  • Fotografia e color correction.

Commenti:


Caricamento modulo