Scheda:
Titolo Originale:
The Fabelmans
Uscita:
19 ottobre 2022
(prima: 11/11/2022)
Sceneggiatura:
Steven Spielberg
Tony Kushner
Fotografia:
Janusz Kamiński
Montaggio:
Michael Kahn
Sarah Broshar
Scenografia:
Karen O'Hara
Produzione:
Steven Spielberg
Tony Kushner
Kristie Macosko Krieger
Produzione Esecutiva:
Josh McLaglen
Carla Raij
Casa di Produzione:
Amblin Entertainment
Reliance Entertainment
Carica Altro
Cast:
Trama:
Anticipazione
Trama Completa
Il piccolo Sammi, dopo la visione del suo primo film al cinema, sente la necessità di iniziare a raccontare storie attraverso la cinepresa.
In Arizona, tra gli anni ’50 e ’60, vive la famiglia Fabelmans.
Manca poco ad Hanukkah e Mitzi (Michelle Williams) e Burt Fabelman (Paul Dano) stanno portando il figlio Sammy (Mateo Zoryan) a vedere il suo primo film, ma lui proprio non ci vorrebbe andare, spaventato dall’idea di fare la conoscenza di uomini giganti.
La mamma e il papà però lo rassicurano spiegandogli come funziona il proiettore cinematografico che fa muovere immagini fisse e dicendogli che i film sono come sogni indimenticabili.
Sul grande schermo viene proiettato “Il più grande spettacolo del mondo” (The Greatest Show on Earth, 1952) e il piccolo Sammy viene catturato da una scena in particolare, lo schianto tra un treno ed un’automobile. Durante la notte Sammy non smette di pensare a quel treno che corre veloce sulle rotaie e realizza che per Hanukkah quello che vuole è proprio un treno. Hanukkah arriva e con lei anche la fedele riproduzione in miniatura di un treno a vapore motorizzato con vagoni e binari.
Nella notte Sammy inscena con il suo nuovo giocattolo l’incidente visto sul grande schermo ma viene scoperto dai suoi genitori e il padre infastidito gli dice che potrà rigiocare con il trenino quando lo tratterà con rispetto. Mitzi però capisce l’esigenza del figlio di vedere il treno schiantarsi e gli propone di filmare l’incidente in modo da poter rivedere la scena tutte le volte che vorrà senza rovinare il giocattolo.
Quando finalmente la pellicola arriva a casa Sammy è impaziente di vedere il risultato delle sue riprese e, insieme alla mamma, si chiudono in un armadio e guardando in silenzio; Mitzi riconosce la scena de “il più grande spettacolo del mondo” ed è colpita dalla bravura del figlio. Da quel momento inizia una fase di sperimentazione con la cinepresa, utilizzando le sue sorelle come attrici protagoniste delle sue idee.
Un anno dopo Burt riceve un’importante offerta di lavoro dalla General Eletric che prevede un ruolo più importante rispetto al lavoro precedente alla BIZMAC, uno stipendio maggiore e il trasferimento di tutta la famiglia a Phoneix. Il trasferimento non prenderebbe però in considerazione Bennie (Seth Rogen), il migliore amico di Burt, che vive insieme alla famiglia da anni, amato da tutti, tanto da essere chiamato zio.
Questo porta Mitzi ad arrabbiarsi con il marito accusandolo di essere egoista nei confronti dell’amico. La famiglia si trasferisce in Arizona (Bennie compreso) e qui trascorrono molti anni.
L’ormai sedicenne Sammy (Gabriel LaBelle) ha allenato e approfondito la sua passione per il cinema arrivando ad includere i compagni scout nei suoi progetti per guadagnare medaglie. Nel frattempo Mitzi riesce a dedicare del tempo alla sua passione per il piano e il padre non perde occasione per definire “hobby” la passione del figlio, sminuendo l’importanza che questa ha per lui.
I Fabelmans e zio Bennie partono per un campeggio durante il quale Sammy riprende svariati momenti da tenere per ricordo. Tornati a Phoneix la madre di Mitzi (Robin Bartlett) muore causando in lei una grande tristezza e confusione; Burt decide quindi di chiedere al figlio di montare un filmino con le riprese del campeggio per consolare la moglie. Riguardando e assemblando la pellicola Sammy scopre una scomoda verità, la madre e Bennie hanno una relazione. Taglia quindi le parti incriminanti e crea un piccolo video da mostrare alla famiglia. Da quella scoperta il rapporto madre e figlio procede con astio e risentimento e questo spinge Mitzi a pregare Sammy per avere spiegazioni sul suo comportamento; in risposta lui le mostra la pellicola che aveva ricavato dai tagli del video sul campeggio mostrato.
A fine visione lei scoppia in lacrime e Sammy le promette di non svelare il suo segreto. Qui inizia per la giovane promessa una pausa dalla sua passione. In programma per i Fabelmans c’è un altro trasloco verso la California, a causa di una proposta di lavoro di Burt all’IBM; questa volta lasciandosi alle spalle zio Bennie.
Questo secondo trasferimento risulta più complicato del primo. Mitzi si trova a fare i conti con il vuoto lasciato da Bonnie e Sammy si scontra con il bullismo antisemita dei nuovi compagni di scuola. Il giovane ebreo, nonostante il clima ostile, trova Monica (Chloe East), una compagna fortemente cristiana con la quale si trova particolarmente bene e con lei inizia la sua prima storia romantica. Grazie a Monica Sammy riscopre la voglia di prendere in mano una cinepresa per filmare e montare un filmino durante una giornata di mare a Santa Cruz con tutti i compagni di scuola. Alla rinascita di Sammy però, segue il crollo di Mitzy che confessa al marito e alle due figlie che la lontananza di Bennie non è più sopportabile e che sente il bisogno di riunirsi a lui.
Durante il ballo scolastico Monica lascia Sammy, e successivamente viene proiettato di fronte ai compagni il video sulla giornata a Santa Cruz che viene apprezzato da tutti. Tutti eccetto Logan (Sam Rechner) uno dei principali bulli di Sammy, che si lamenta con lui di averlo reso troppo perfetto, come una sorta di eroe da idolatrare e a cui aspirare, mentre nella realtà è l’esatto opposto e Chad (Oakes Fegley), altro bullo, che invece si lamenta di essere stato mostrato esattamente per quello che è, solo e triste. La mattina dopo la faticosa serata Sammy si ritrova a chiacchierare con sua mamma che gli chiede scusa del dolore causatogli.
Finita la scuola Sammy frequenta l’università, come desiderato da suo padre, ma dopo due anni ancora non riesce a farsela piacere e scrive svariate lettere per trovare lavoro nell’industria cinematografica. Un pomeriggio, dopo un pesante attacco di panico trova una risposta ad una delle tante lettere spedite.
Una casa di produzione gli offre la possibilità di lavorare e, anche se si tratterebbe di piccole mansioni Sammy è entusiasta. Arrivato sul “posto di lavoro” ha la fortuna di poter incontrare un grande regista di western: Jhon Ford (David Lynch). L’incontro dura non più di cinque minuti, durante i quali Ford, con sigaro alla mano, gli indica due quadri appesi alle pareti del suo studio e gli chiede di indicargli l’orizzonte, per poi dargli un consiglio: quando l’orizzonte è in alto è interessante, quando l’orizzonte è in basso è interessante, quando l’orizzonte è nel centro è noioso. Sammy esce dall’ufficio e non potrebbe essere più contento.
Recensione:
Era il 1971 quando l’allora 25enne Steven Spielberg esordì con il suo primo film: Duel. Seguiranno poi dei veri e propri pilastri della storia del cinema quali il rivoluzionario Lo Squalo (1975), l’eterno E.T. L’extra - terrestre (1982), l’iconico Indiana Jones ne I predadori dell’Arca Perduta (1981), Schindler's List - La lista di Schindler (1993), Salvate il soldato Ryan (1998), passando perfino per Jurassic Park (1993) e la sua recente versione di West Side Story (2021).
Nella lunghissima carriera di Spielberg, malgrado l’impressionante varietà di generi e toni, si è sempre percepita la mancanza di una visione cinematografica più intima e personale del regista stesso, e The Fabelmans vuole proprio collocarsi in questa mancanza, dopo ben quarant'anni di film che sembravano oramai aver raccontato tutto.
Convincente e necessaria è, infatti, la collocazione autobiografica di Spielberg con la vita, la famiglia e i sogni del giovane Sammi. Tutto ciò che è racconto familiare, il regista riesce a caricarlo di un valore sognante ed emozionale, in cui i dialoghi sottolineano non soltanto una profonda sensibilità e l’innegabile talento, ma anche, e soprattutto, l’amore verso la sua famiglia e verso il cinema, incorniciando tutto con un tenero e sentito (auto)ritratto del giovane sè.
La dimensione realistica - data per altro da una collocazione temporale realizzata in modo ineccepibile su tutti i piani, dalla scenografia, ai costumi, al trucco e acconciature - si fonde spesso con quella visione più onirica e romantica che Spielberg riserva al ritratto di famiglia; equilibrio che perfino nella sua rottura risulta delicato e colmo di sentimento.
La sceneggiatura si prende il tempo per soffermarsi su tutti i suoi personaggi, particolare attenzione è riservata al ruolo della madre, che Michelle Williams (I segreti di Brokeback Mountain, 2005; Blue Valentine, 2010) incarna con tutto il suo essere, apparendo prima teatrale, poi spontanea, ora col cuore spezzato, poi piena di rabbia e tristezza.
La bravura della Williams mette fortemente in secondo piano l’adolescente Sammi, che sente spesso la mancanza di una spalla forte quale anche Paul Dano (Il petroliere -There Will Be Blood, 2007; The Batman, 2022), che perfino in un ruolo rigido e fortemente inquadrato riesce a caratterizzarsi con una morbidezza rara.
Nell'intento di adempiere alla necessità del racconto, della bellezza e del ricordo Spielberg regala alla sala cinematografica non solo un ottimo film, ma due ore dei momenti personali e, perchè no, una piccola lezione di cinema, ricordandoci sempre di cercare l'orizzonte e, nel mentre, renderlo più interessante possibile.
A cura di Rebecca Casati e Linda Giulio.
Pubblicato il 2 gennaio 2023.
Pro:
- Regia di Spielberg: personale, sognante, necessaria.
- Interpretazione di Michelle Williams.
- Sceneggiatura che alterna momenti drammatici a momenti più leggeri., con dialoghi sempre puntuali.
Contro:
- A tratti, un'eccessiva teatralità.
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