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Un giorno di pioggia a New York | Recensione | Unpolitical Reviews

Scheda:

poster di Un giorno di pioggia a New York
Titolo Originale:
A Rainy Day in New York
Regia:
Woody Allen
Uscita:
28 novembre 2019
(prima: 26/07/2019)
Lingua Originale:
en
Durata:
92 minuti
Genere:
Commedia
Romance
Soggetto:
Sceneggiatura:
Woody Allen
Fotografia:
Vittorio Storaro
Montaggio:
Alisa Lepselter
Scenografia:
Susan Bode Tyson
Musica:
Produzione:
Letty Aronson
Erika Aronson
Produzione Esecutiva:
Adam B. Stern
Ron Chez
Howard E. Fischer
Casa di Produzione:
Gravier Productions
Perdido Productions
FilmNation Entertainment
Budget:
$25 milioni
Botteghino:
$23 milioni
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Redazione

7+

Pubblico

Redazione
Pubblico

Cast:

Gatsby Welles
Timothée Chalamet
Ashleigh Enright
Elle Fanning
Shannon
Selena Gomez
Ted Davidoff
Jude Law
Francisco Vega
Diego Luna
Roland Pollard
Liev Schreiber
Connie
Rebecca Hall
Josh
Griffin Newman
Terry
Kelly Rohrbach
Tiffani
Suki Waterhouse
Lily
Annaleigh Ashford
Mrs. Welles
Cherry Jones
Mr. Welles
Jonathan Hogan
Dana
Taylor Black
Wanda
Kathryn Leigh Scott
Alvin Troller
Ben Warheit
Hunter
Will Rogers
Saskia Slaaf
Shannone Holt
Roland's Assistant
Suzanne Smith

Trama:

Anticipazione

Trama Completa

La relazione di una giovane coppia viene messa alla prova da un piovoso fine settimana newyorkese, in cui il romantico piano vacanziero dei due protagonisti verrà guastato da incredibili imprevisti.

Recensione:

Woody Allen (Io e Annie, 1977; Manhattan, 1979) torna finalmente a una commedia di qualità, dagli equivoci semplici ma divertenti e dai dialoghi studiati e strutturati, che rendono i copioni più raffinati che naturali. La sceneggiatura è scorrevole e alterna battute sagaci ad altre meno riuscite, risultando nel complesso leggera e piacevole. L'unico limite risiede forse nella sua prevedibilità: si tratta di un film romantico lineare e dall'andamento abbastanza canonico, il cui finale è peraltro anticipato dalla locandina ufficiale nonché dai soliti cliché che siamo abituati a vedere nelle varie commedie classiche. I veri punti di forza della pellicola sono dunque da rinvenire altrove.

Innanzitutto la regia, perfetta per il genere di film in questione: l'eleganza e la pulizia dei piani sequenza si fondono perfettamente con la sceneggiatura e rivelano tutta la sopraffina tecnica del regista newyorkese, regalando momenti di maggiore naturalezza laddove si pone il limite di uno scritto così studiato.

Meno entusiasmante (seppur comunque soddisfacente) la fotografia, molto buona negli esterni, in cui riesce a catturare il fascino autunnale della Grande Mela, ma meno brillante negli interni: l'utilizzo di luci, filtri, pannelli e riflettori, infatti, sebbene utile a creare un'atmosfera calda e accogliente, appare talvolta eccessivamente costruito e artificiale contribuendo, talvolta, alla perdita di un'atmosfera più “autentica”.


Meravigliose invece le musiche jazz, che oltre a sposarsi perfettamente con la raffinata scenografia, sin dai titoli di testa introducono lo spettatore nel magico mondo alleniano, immergendolo immediatamente nelle eleganti atmosfere della pellicola.


Molto buoni in tal senso anche i costumi, in perfetta armonia con la curata estetica del film, rovinata tuttavia solo dal basso livello degli effetti speciali, evidente nella resa della pioggia, punto focale della semantica della pellicola.

A colpire è senza dubbio anche l'interpretazione del giovane cast. Timothée Chalamet, sebbene ancora distante dalla performance di Chiamami col tuo nome, riesce a risultare fascinoso e credibile, senza sentire la necessità di incarnare il ruolo-fotocopia di Woody Allen da giovane. Estremamente convincenti Jude Law e Elle Fanning, perfetta nel suo ruolo di ragazza ingenua e immatura che si lascia prendere troppo facilmente da frivoli entusiasmi. Discreta, ma meno brillante Selena Gomez, la cui prova viene senz'altro gravata da un pessimo doppiaggio, insufficiente anche per la restante parte del cast (Chalamet-Fanning inclusi).

In definitiva Un giorno di pioggia a New York si presenta come una commedia dalla struttura tradizionale, alla quale viene aggiunto lo stile inconfondibile di Allen che tanto in questi ultimi decenni siamo riusciti a riconoscere, distinguere e apprezzare.

A cura di Mattia Liberatore.
Pubblicato il 2 dicembre 2019.

Pro:

  • Eleganza delle musiche jazz e raffinatezza delle atmosfere.
  • Regia, in particolare nei piani sequenza.
  • Interpretazione del cast.

Contro:

  • Prevedibilità della trama.
  • Effetti speciali nella resa della pioggia.
  • Mancanza di autenticità nel reparto tecnico.

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